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Gazzettino-Picchiati gli studenti anti-Moratti

Picchiati gli studenti anti-Moratti Polemiche e accuse per l'intervento della Polizia agli Stati generali della scuola Udine Anche Udine, da ieri ha uno "stanzino della vergogna". È lì, un...

06/12/2002
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Il Gazzettino

Picchiati gli studenti anti-Moratti
Polemiche e accuse per l'intervento della Polizia agli Stati generali della scuola
Udine
Anche Udine, da ieri ha uno "stanzino della vergogna". È lì, un angolo di sfogo anonimo fra l'atrio e il Centro congressi della Fiera, nel salotto buono degli Stati generali della scuola friulana. Lo hanno visto tutti: i presidi e i docenti che hanno abbandonato la sala per protesta, gli occhi delle telecamere e quelli dei fotografi. Scene dal G8? No, solo il "dietro le quinte" del debutto dell'appuntamento dell'anno per la scuola regionale, consacrato dall'arrivo del ministro Letizia Moratti. E dire che tutto era partito senza troppi intoppi. Il ministro che arriva, salutata agli applausi del pubblico e dagli slogan contestatari degli studenti di tutta la regione asserragliati fuori dalla Fiera (700 secondo la Digos) e attacca il suo discorso. Ma verso le 11, dalla platea cinque ragazzi alzano uno striscione. "No a una scuola di padroni. Via, ministra. Dimissioni!". La Moratti non fa una piega. Sta attaccando uno dei suoi cavalli di battaglia, l'integrazione formazione-istruzione, quando dal fondo della sala arriva un grido di ragazzi: "Questa è la democrazia? Vergogna, vergogna!", urlano. Poi, le porte si chiudono su quello stanzino. Un attimo. Le porte si riaprono e ne escono i cinque studenti. Con gli occhi lustri di paura eccitazione sgomento. "Sono qui per rappresentare la mia provincia e, invece, ci hanno picchiato senza motivo! Lui ha preso a sberle e a pugni in pancia!", grida il vicepresidente della consulta provinciale triestina Zeno Da Ros, 17 anni, del Galilei, riferendosi ad un agente della Digos. Ha i lucciconi Gaia Calligaris, 16 anni, del Marinelli: "I poliziotti mi hanno tirata per i capelli e spintonata. Una cosa che non mi sarei mai aspettata". È più arrabbiata che spaventata Francesca Feruglio, del liceo Stellini: "Avevamo tutti il pass per entrare, come rappresentanti degli studenti e non li abbiamo provocati. A me è andata bene: mi hanno sbattuta contro il muro e ho picchiato la testa, ma non fa male. A Zeno lo hanno anche sbattuto contro l'estintore. Giulia (del Paschini di Tolmezzo ndr) e Cristina (di Trieste, ndr) non le hanno toccate". Gli agenti della Digos negano. Fuori dallo stanzino succede il finimondo. Insegnanti e presidi (una ventina) che abbandonano la sala per protesta, centinaia di studenti che premono contro le porte della Fiera cercando di rompere i cordoni delle forze dell'ordine e sbattono con forza contro le finestre del centro congressi, con gli insegnanti che si sbracciano preoccupati per evitare il peggio. In mezzo, il questore che va in fibrillazione, cercando di far rientrare la rivolta: "Quattro dovete essere, quattro: in quanti dovete entrare?". E chiude l'ingresso alla sala.

La vicepresidente Guerra non pare impensierita: "La scuola non è viva se non contesta", commenta serena. Ma i ragazzi si preparano alla battaglia legale: "Con Zeno e Gaia pensiamo di sporgere denuncia", dice Francesca Feruglio. L'assistenza legale gliel'ha già offerta la Cgil.

Camilla De Mori