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Gazzettino-Riordino della scuola superiore, disegno da fermare

Riordino della scuola superiore, disegno da fermare" Trieste È pronto, ma non è stato reso noto ufficialmente, lo schema di decreto sul riordino della scuola media superiore. Secondo una co...

16/12/2004
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Il Gazzettino

Riordino della scuola superiore, disegno da fermare"
Trieste
È pronto, ma non è stato reso noto ufficialmente, lo schema di decreto sul riordino della scuola media superiore. Secondo una consueta tecnica il Miur ha fatto conoscere in modo informale i contenuti di un provvedimento che intende adottare per produrre delle conseguenze, senza assumersene la responsabilità politica. Lo scopo, in questo caso, è quello di influenzare la scelta dei genitori in occasione delle prossime iscrizioni degli alunni.

Il progetto messo a punto dal Miur prevede che l'istruzione professionale (gli istituti, il personale dirigente, docente, Ata, la competenza sul curricolo) passi alle Regioni ed il rimanente segmento sia caratterizzato da otto licei: artistico, classico, economico, linguistico, scientifico, tecnologico, scienze umane, musicale.

La novità più rilevante è il passaggio degli istituti professionali alle Regioni. Questo annuncio è destinato a produrre i seguenti effetti: la diminuzione degli iscritti agli istituti tecnici e professionali e la crescita della popolazione scolastica dei licei. È un fenomeno che si registra già da alcuni anni e che si accentuerà il prossimo.

Tutto l'impianto della controriforma della scuola obbedisce alla logica della riduzione della spesa - si alleggerisce il bilancio statale scaricando sulle Regioni il costo dell'Istruzione professionale - e si colloca in una cornice contrassegnata:

1) dalla riduzione dell'obbligo scolastico di un anno (unico Paese al mondo a fare questa scelta); 2) dalla netta separazione della scuola secondaria in due canali separati e non comunicanti.

Le recentissime indagini internazionali (Ocse 2004) testimoniano degli effetti positivi derivanti dall'incremento dell'istruzione obbligatoria e degli effetti negativi per gli studenti (indagine Pisa 2003) derivanti dall'introduzione di percorsi duali nella secondaria. Il nostro governo si muove in direzione opposta: riduce il tempo scuola, taglie le risorse all'istruzione, all'università, alla ricerca, non crea le condizioni per sostenere lo sviluppo civile, sociale, economico del Paese poiché la controriforma riduce il livello di conoscenze e competenze dei giovani.

È un disegno che contrasteremo con forza informando la categoria ed i genitori degli alunni per costruire assieme le iniziative utili a fermare questo progetto di politica economico e sociale dannoso per i singoli e per il Paese.

Antonio Luongo

Segretario regionale

Flc-Cgil