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Gazzettino-Venezia-Mobilitazione unitaria in difesa dei posti di lavoro e della qualità

CGIL SCUOLA Mobilitazione unitaria in difesa dei posti di lavoro e della qualità (d.gh.) Al Centro servizi amministrativi (l'ex provveditorato) spiegano che la diminuizione delle catte...

23/08/2003
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Il Gazzettino

CGIL SCUOLA
Mobilitazione unitaria in difesa dei posti di lavoro e della qualità
(d.gh.) Al Centro servizi amministrativi (l'ex provveditorato) spiegano che la diminuizione delle cattedre è dovuta in gran parte alla differenza tra l'organico di diritto (il numero delle preiscrizioni) e quello di fatto, cioè dei ragazzi realmente iscritti nelle scuole pubbliche. Nella nostra provincia lo scorso anno scolastico (2002/2003) le cattedre erano 2.134, per il nuovo anno 2003/2004 sono scese a 2.055: un -79 che in realtà è un -18, visto che 61 cattedre sono le cosidette aggiuntive per la salvaguardia della titolarità e non possono essere toccate. Viene ad essere tagliato del due per cento anche il personale Ata (bidelli, assistenti amministrativi e tecnici).
La nuova riduzione non piace per nulla ai sindacati che già stanno programmando, alla stregua dello scorso anno, una manifestazione pubblica unitaria, in difesa degli organici e della scuola pubblica. "Anche quest'anno scolastico inizia all'insegna dell'attacco del Governo alla scuola pubblica e ai diritti dei lavoratori precari, che costituiscono la fascia più debole - afferma il segretario provinciale della Cgil, Luigi Rossi -. È un disegno di taglio continuo che continuerà nei prossimi due anni per ridurre complessivamente il personale della scuola, fare cassa ed attaccare la qualità della scuola pubblica". Quello che proprio non va giù alla Cgil è che il Governo continui a negare le immissioni in ruolo del personale precario. "A giugno le immissioni in ruolo promesse non potevano essere attivate per evidenti ragioni economiche - continua Rossi -, a luglio però il Governo ha approvato definitivamente una legge che immette in ruolo 20.000 docenti che insegnano una materia facoltativa, la religione cattolica, e che vengono assunti grazie a un'idoneità attribuita discrezionalmente dall'autorità ecclesiastica". Viva preoccupazione viene poi espressa per il personale in esubero dallo scorso anno che dovrebbe essere riconvertito o trasferito un altre amministrazioni, con una mobilità intercompartimentale. "Il Ministero non ha ancora comunicato come deve avvenire questo passaggio - conclude Rossi -, la procedura deve essere ancora attivata e quindi non si sa nulla di certo se non che la legge, per chi non si riconverte o risultasse comunque in esubero, prevede una mobilità di ventiquattro mesi, alla quale dovrebbe seguire il licenziamento".