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GdM-Tagli alle assunzioni, risorse al lumicino e prospettive pessime

Lunedì 24 marzo i sindacati hanno proclamato lo sciopero generale contro la riforma del ministro Moratti "Stanno stritolando la scuola" Tagli alle assunzioni, risorse al lumicino e prospettive pes...

23/03/2003
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Lunedì 24 marzo i sindacati hanno proclamato lo sciopero generale contro la riforma del ministro Moratti
"Stanno stritolando la scuola"
Tagli alle assunzioni, risorse al lumicino e prospettive pessime

MATERA '#8211; Niente contratto, niente risorse aggiuntive, niente assunzioni, niente di niente per la scuola pubblica statale di ogni ordine e grado del Materano, ma tanti tagli agli organici, agli investimenti, alle risorse. "Solo tagli sa fare il governo Berlusconi per il settore scuola, a fronte di tante belle promesse elettorali, tra cui spiccava quella di portare a livello europeo gli stipendi del personale docente e Ata". È cominciata così, con queste considerazioni di Cosimo Mero, segretario provinciale della Uil-scuola, l'assemblea sindacale unitaria dello Snals e dei sindacati confederali del composto scuola, che s'è svolta ieri mattina nell'aula magna del Liceo scientifico, in preparazione della giornata di sciopero, programmata per lunedì 24 marzo. All'incontro-dibattito hanno partecipato anche gli altri tre massimi responsabili delle segreterie provinciali: Eustachio Nicoletti per la Cgil, Giulio Arenella per la Cisl e Lucia Fiore per lo Snals che, nella conferenza stampa tenutasi alle 10.30, con i giornalisti, hanno delineato un quadro oggettivo e realistico per niente rassicurante per le sorti della scuola del Materano.
"Saremo in piazza - ha precisato Nicoletti - per protestare contro l'irresponsabile politica scolastica di questo Governo che sta colpendo al cuore il settore della scuola e ne mette a rischio la qualità e il diritto allo studio. L'azione del governo Berlusconi - ha puntualizzato il numero uno della Cgil - è solo demagogica: da un lato rivendica la modernizzazione della scuola, dall'altro la impoverisce, tagliando le risorse, indebolendo la professionalità docente, svilendone il ruolo e depauperando le condizioni di lavoro".
Quali sono le ragioni dello sciopero? "La nostra protesta è finalizzata - ha chiarito Nicoletti - a rivendicare la rapida chiusura del contratto che è scaduto da 14 mesi, ma anche a salvaguardare l'occupazione, a ridurre il lavoro precario mediante le immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti dati a supplenza annuale ed a sollecitare reali investimenti".
Subito dopo è intervenuta, con toni durissimi, Lucia Fiore, numero uno dello Snals provinciale, che si è soffermata ad evidenziare l'irrazionalità degli interventi del Governo in materia di politica scolastica ed occupazionale, sottolineando la necessità di restituire alla scuola il prestigio culturale, istituzionale e sociale che merita. "Altro che scuola dell'eccellenza e della solidarietà - ha detto con veemenza la leader dello Snals del Materano -, questo Governo si muove in direzione opposta, operando solo tagli alle risorse economiche necessarie al sistema scolastico e colpendo anche le fasce più deboli (sostegno ai portatori di handicap, ndr). In tal modo, si sta effettuando la demolizione del nostro sistema scolastico statale. La diminuzione di personale prevista dall'ultima legge finanziaria costituisce un segnale preoccupante, dettato dalla convinzione che sulla scuola si spende troppo. E per spendere di meno, ha concluso Fiore, sono state decise gravi mutilazioni al sistema scolastico, tali da mortificarlo e metterlo in ginocchio".
Non ha usato mezze parole neppure Giulio Arenella, massimo responsabile provinciale della Cisl, che ha espresso un giudizio di bocciatura su tutti i fronti per la politica scolastica del Governo, rimarcando il rischio di emarginazione della scuola statale che "non può essere considerata alla stregua di un'azienda, i cui bilanci sono basati su calcoli puramente ragionieristici". Quindi, Arenella ha osservato come sia necessaria un'azione governativa che predisponga un piano di investimenti pluriennale. "Altro che tagli - ha rincarato la dose il leader della Cisl -. C'è bisogno di creare le condizioni per affermare la centralità del ruolo della scuola nei processi di costruzione dello sviluppo del Paese. Ma questo Governo crede solo che la scuola sia qualcosa di improduttivo a cui sottrarre risorse. Dove sta la scuola che ci deve avvicinare all'Europa?".
In platea tanti volti di docenti e personale Ata smarriti e delusi, di chi si sente quasi impotente e rassegnato. Nei loro occhi si leggeva la preoccupazione per il futuro incerto. "Io sto per andare in pensione, ma lotterò per i giovani", ha gridato Domenico Clementelli, direttore amministrativo in servizio nell'Istituto professionale di Matera. "Dove stanno gli stipendi europei?", s'è chiesto, invitando i presenti ad avere il coraggio di partecipare alla giornata di mobilitazione prevista per lunedì. Massimo dissenso nei confronti della politica scolastica governativa è stato espresso anche da Arcangelo Amato, insegnante elementare in servizio a Grottole, che ha lamentato il disagio dei docenti nel vedere la scuola statale sempre più depotenziata e svilita.

Giacomo Amati