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Giornale di Brescia-Autogoverno dei docenti - PROPOSTA DELLA COMMISSIONE MORATTI

"Autogoverno" dei docenti PROPOSTA DELLA COMMISSIONE MORATTI ROMA - Un organismo autonomo della professione docente, una sorta di organo di autogoverno che stabilisca regole e pal...

19/01/2003
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Giornale di Brescia

"Autogoverno" dei docenti
PROPOSTA DELLA COMMISSIONE MORATTI

ROMA - Un organismo autonomo della professione docente, una sorta di organo di autogoverno che stabilisca regole e paletti per la deontologia della categoria. Non un ordine professionale, più consono alle regole del libero mercato, però un organo che si ispiri piuttosto al modello del Consiglio superiore della magistratura. È questa la proposta finale elaborata dalla commissione insediata dal ministro dell'Istruzione Moratti, e presieduta dall'ex avvocato dello Stato Plinio Sacchetto, per definire i criteri per un codice deontologico del personale della scuola. Il lavoro della commissione si è ufficialmente concluso, ma il risultato non è stata la stesura del Codice - che, sottolineano gli stessi membri della commissione, spetterà alla professione docente e all'auspicato organo di autogoverno definire - bensì la definizione delle linee da seguire. La professione docente, "per essere valorizzata - ha spiegato la presidente dell'Associazione docenti italiani (Adi), nonchè membro della commissione, Alessandra Cenerini, sintetizzando gli orientamenti emersi - non può più solo essere oggetto di contrattazione sindacale. Sta alla contrattazione definire orario di lavoro, stipendi, mobilità, diritti sindacali, ma non, ad esempio, funzioni dei docenti o processi di reclutamento". Insomma, per dare una svolta vera alla professione, rileva Cenerini, occorre intervenire su tre piani: quello legislativo attraverso la definizione di un nuovo stato giuridico degli insegnanti (l'attuale risale al 1974), quello contrattuale e quello professionale collegato all'autonomia della professione. Allo stato giuridico dovrebbe spettare, oltre alle materie specifiche ad esso assegnate dalla legge (definizione generale della funzione docente, formazione iniziale e continua, modalità di reclutamento, svolgimento del periodo di prova, creazione di nuove figure professionali della docenza e di un percorso di carriera), anche l'indicazione dei diritti e dei doveri fondamentali degli insegnanti, del quadro generale entro cui il corpo professionale, nella sua autonomia, dovrebbe sviluppare il proprio codice deontologico e i propri standard professionali. La specifica definizione del codice deontologico però, così come degli standard professionali, ha proseguito Cenerini, "è compito della professione stessa, e questo richiede appunto la costituzione di un organismo di autogoverno della docenza, così come accade in vari paesi europei". Tale organismo autonomo, secondo alcune delle proposte emerse, andrebbe definito per legge e dovrebbe essere composto da insegnanti eletti e personalità della cultura. Il modello cui ispirarsi potrebbe essere il Csm: "L'insegnamento, come la magistratura - ha detto Cenerini - sono due funzioni tutelate dalla Costituzione e in questo senso presentano delle analogie". Passo successivo, all'indomani della chiusura dei lavori della commissione, ha sottolineato Cenerini, sarà ora l'apertura di un confronto ampio con la categoria: "Il ministro Moratti - ha precisato - ha assicurato l'avvio di un'ampia fase di consultazione".