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Il Manifesto - Roma, trasferimenti annullati

Roma, trasferimenti annullati L'odissea di trecento insegnanti. A metà anno scoppia il caos nella scuola CI. GU. - ROMA "L'ho saputo attraverso una collega, che neanche conoscevo. E' stata lei...

24/01/2002
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il manifesto

Roma, trasferimenti annullati
L'odissea di trecento insegnanti. A metà anno scoppia il caos nella scuola
CI. GU. - ROMA

"L'ho saputo attraverso una collega, che neanche conoscevo. E' stata lei a vedere il mio nome inserito nell'elenco dei trasferimenti annullati. Così ha pensato di telefonarmi". Parla Michele, professore di italiano e latino in un liceo della capitale. Per ora. Nelle scuole della provincia di Roma, infatti, sta per scoppiare il caos.
300 persone che avevano ottenuto il trasferimento a settembre sono destinate a tornare nelle loro sedi di provenienza. In poche parole sfumano i progetti di vita di intere famiglie che all'inizio dell'anno scolastico si sono trasferite armi e bagagli nella capitale da Milano, Caltanissetta, Verona. Magari dopo anni di attesa. Di chi è la colpa? Di un ritardo dell'amminsitrazione e di un grossolano modo di rimediare al maltolto. Nonché di un malato efficientismo morattiano che ha imposto agli ex provveditorati (ora uffici provinciali del lavoro) di accelerare le pratiche così da poter sparara sui giornali: "inizia la scuola e tutti i docenti sono al loro posto". E adesso ci tocca vedere che fine fanno a metà anno.
La storia è andata così: lo scorso anno la provincia di Roma era in ritardo con i cosiddetti "corsi di riconversione". Si tratta di corsi seguiti dai docenti che vogliono cambiare il titolo di abilitazione, e che con il nuovo titolo partecipano al concorso dei trasferimenti. Ma prima di partecipare al concorso deve uscire una graduatoria che "ufficializzi" il cambio di abilitazione. Il provveditorato di Roma non ha fatto in tempo astilarla e 300 neoabilitati sono stati esclusi. Al loro posto sono arrivati a Roma persone come Michele, del tutto ignare dell'inghippo. Trenta dei 300 neoabilitati, però, hanno fatto ricorso al giudice del lavoro che gli ha dato ragione e ha ordinato il loro reinserimento in graduatoria. Reinserirli (tutti e trecento) ha significato l'annullamento del trasferimento per gli altri, che a questo punto diventano altrettanto danneggiati. Per non parlare del danno che tutto questo causa alle classi, che dal prossimo anno dovranno cambiare professori per l'ennesima volta. "Non è stata emessa neanche una circolare - si indigna Annarita, un'altra del gruppo degli "annullati" - questo significa che ci sono ancora tanti insegnanti che non sanno di dover tornare da settembre nella sede precedente". Tra l'altro, ormai, è scaduto il tempo per il ricorso gerarchico "anche se siamo intenzionati a far ricorso anche al giudice ordinario", assicura Annarita. Il problema è cosa intendono fare i sindacati confederali e lo Snals, che avranno un ruolo fondamentale nella partita con l'amministrazione. "Il fatto è che ci troviamo di fronte a due "danneggiamenti" - spiega Stefano De Caro, segretario della Cgil scuola di Roma - da una parte gli insegnanti che avevano ottenuto l'abilitazione e sono stati esclusi per un ritardo amministrativo. E ora gli insegnanti che hanno ottenuto il trasferimento, e che se dovessero tronare nelle sedi di provenienza scalzeranno altri docenti inseriti al loro posto. Il problema è grosso". Grossissimo