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Il Messaggero-Lì puoi sempre trovare veri maestri

LÌ PUOI SEMPRE TROVARE VERI MAESTRI di GIGI PROIETTI DISCIPULI semper certi sunt, schola nondum. E così, in tempi di incertezze scolastiche, torna di moda il vecchio liceo. Vecchio: si fa p...

16/05/2002
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Il Messaggero

LÌ PUOI SEMPRE
TROVARE
VERI MAESTRI

di GIGI PROIETTI
DISCIPULI semper certi sunt, schola nondum.
E così, in tempi di incertezze scolastiche, torna di moda il vecchio liceo. Vecchio: si fa per dire. Come ogni bene-rifugio, il liceo riprende il primo piano quando occorre.
Io ho fatto il Classico. Mi sembra si dica così. All''Augusto" di Roma. E mi è interessato frequentarlo, quel tipo di scuola. Con tutto che i professori '#8212; i miei di allora, specie i più anziani '#8212; erano certamente ancora legati a metodi di insegnamento un po' antiquati. Chiamiamoli, per spiegare, metodi legati all'educazione fascista.
Non cambia nulla. Lo studio delle materie era approfondito. Se poi imbroccavi un vero 'maestro" '#8212; e non era, a quei tempi, così raro '#8212; ti appassionavi davvero alla disciplina che lui insegnava. Ci davi dentro. Diventavi persino creativo, perché venivi messo in grado di conoscere l'argomento dall''interno".
Io mi sono maturato con 9 in latino. Un voto molto alto, che trascinò alla sufficienza altre materie, di cui mi importava di meno e che, francamente, non capivo. Vedi matematica e fisica (le devo capire ancora adesso). La lingua dell'antica Roma mi piaceva moltissimo, in particolare la versione dal latino, che diventava opera personale, gioco di scelte, di pesi e contrappesi. E questo amore speciale, pensandoci oggi, a posteriori, lo devo proprio al mio professore, titolare anche della cattedra di greco: un insegnante formidabile, di quelli che si augurano a tutti.
Il mio liceo è stata una scuola formativa. Senza dubbio. Mi ha aperto molte porte. Mi ha fornito un modo, un sistema per conoscere che chiamiamo metodo. Mi ha reso consapevole dell'immensa mole di cose da poter imparare. Socratico (so di non sapere); Kantiano (il metodo è organizzazione); Bergsoniano (il sapere è divenire, la cultura progredisce continuamente).
Scherzi a parte, furono anni importanti, che hanno lasciato il segno e mi ricompensano ancora di quanto trafficati e faticosi siano stati, allora, per un ragazzo in età turbolenta.
Conclusioni? Sono per il liceo, senza incertezze. Magari aggiornato, magari giusto per gli attuali discipuli. Ma sempre ancorato alla propria fisionomia di strumento formativo di base, propedeutico a scelte che, continuo a credere, vanno sempre fatte dopo aver imparato qualcosa.