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Il Nuovo-Cellulari: lo stress dei professori

Cellulari: lo stress dei professori Un'indagine ha rivelato che il 41% dei docenti si sente vessato dai telefonini, il 25% non sopporta i videogiochi portatili. I ragazzi, insomma, non sono più ...

16/05/2002
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Il Nuovo

Cellulari: lo stress dei professori

Un'indagine ha rivelato che il 41% dei docenti si sente vessato dai telefonini, il 25% non sopporta i videogiochi portatili. I ragazzi, insomma, non sono più quelli di una volta.
MILANO '#8211; I cellulari in classe sono un vero stress. E a dirsi completamente stufi, questa volta, sono i professori. E' caduto, così l'assioma studenti- vittime. A sentirsi vessati sono ora gli insegnanti che confessano di voler addirittura fuggire. A rivelarlo è un'indagine condotta dal Centro Studi per l'Adolescenza, presieduto dalla dottoressa Mariolina Palombo.

Sei insegnanti su dieci, cioè il 58%, confessano di non farcela Telefonini, cellulari e Gameboy sono diventati il loro tormento. L'indagine è stata condotta su un campione di 755 insegnanti italiani di scuole medie inferiori e superiori, di età compresa fra i 30 e i 60 anni.

Il 41% degli intervistati ha indicato come autentici strumenti di vessazione i telefonini che i ragazzi fanno squillare durante le lezioni, e con cui si inviano di continuo sms. Il 25% ha accusato i videogiochi portatili che molti studenti si portano nello zaino e con cui spesso passano il tempo durante le stesse
lezioni di nascosto dai professori.

'Tra insegnanti e studenti non c'è dialogo, '#8211; ha spiegato Mariolina Palumbo - i canali di comunicazione sono diversi, l'attrito cresce e le stesse strutture scolastiche risultano inadeguate. Il disagio, quindi, è di entrambi e gli stessi professori non trovano le sedi giuste per l'apprendimento'.

Secondo gli insegnanti interpellati i ragazzi di oggi sono più difficili rispetto anche a solo dieci anni fa. Rispetto al passato, infatti, gli alunni di oggi sono più contestatari e polemici (36%), meno interessati ai temi e agli argomenti trattati durante le lezioni (29%), più distratti (26%), ma anche più effimeri e con meno interessi (21%). Solo meno di un insegnante su cinque, ossia il 19%, giudica i ragazzi più interessati e preparati rispetto a quelli di ieri.

Ad accendere l'interesse dei ragazzi sono, a sentire i docenti, anche i problemi sociali (26%), le nuove tecnologie (25%), il cinema e i film (22%). Ma prima ancora, o alla pari, vengono lo sport e in particolare il calcio (41%), i videogiochi (38%), la pubblicità (25%) e la moda (18%).

Solo il 18% degli insegnanti ha affermato di avvertire nei propri studenti un atteggiamento rispettoso e attento. E sono molti di più i docenti che, invece, hanno constatato, a lezione, un generale clima di noia e indifferenza (34%), o addirittura di ostilità (25%).

E cresce, tra gli insegnanti la schiera di coloro che si considerano sempre più 'vittime degli studenti: al 18% capita 'regolarmente' di sentirsi vessato o preso in giro dai ragazzi o messo in seria difficoltà da domande cui non sa rispondere. Il 58%, poi, ha la tentazione di fuggire e cambiare lavoro. Si tratta di quasi sei docenti su dieci.

Tutti i guai sembrano arrivare dalla tecnologia. Innanzitutto i computer e internet (44%). Molti insegnanti hanno ancora grosse difficoltà nel capirci qualcosa, e i ragazzi ne approfittano.

Poi ci sono i telefonini (41%) utilizzati con le suonerie di disturbo durante spiegazioni e interrogazioni o con gli sms per suggerimenti, soluzioni e varie dritte durante i compiti in classe. 'Non li si riesce a requisire', hanno spiegato i professori, 'ne consegnano uno, ma ne tengono un altro, di solito piccolissimo, nascosto chissà dove'.

Poi i videogiochi portatili. 'Ne ritiriamo regolarmente ad ogni lezione', hanno spiegano alcuni insegnanti. Addirittura il 21% chiede il metal detector all'ingresso dell'aula per individuare i 'nemici tecnologici'.

(15 MAGGIO 2002, ORE 15:30)