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Il Nuovo-Scuole italiane insicure: l'accusa della Uil

Scuole italiane insicure: l'accusa della Uil Sicurezza, salubrità degli ambienti, norme antincendio: gli istituti italiani sono un colabrodo, una vergogna rispetto all'Europa. Il sindacato bacch...

06/09/2002
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Il Nuovo

Scuole italiane insicure: l'accusa della Uil

Sicurezza, salubrità degli ambienti, norme antincendio: gli istituti italiani sono un colabrodo, una vergogna rispetto all'Europa. Il sindacato bacchetta governo e presidi.
di Simone Navarra
ROMA - Adottare un'abitudine che viene dall'estero non è facile. In Giappone un bambino, al secondo giorno di scuola, sa dove è l'uscita di sicurezza e quanto è distante. I suoi insegnanti lo hanno messo in un banco raggiunto dalla luce e dal quale si vedono bene le due lavagne presenti nella classe. Da noi, invece, l'alunno, lo studente, vive in ambienti non solo poco sicuri, ma addirittura insalubri. Il dito nella piaga, stavolta, lo mette il quarto rapporto della Uil Scuola che boccia o almeno rimanda fino a prova contraria le istituzioni che governano il sistema educativo.

Dal Governo al preside, dagli enti locali ai professori. Tutti responsabili, per il sindacato, se verrà mancato il traguardo del 2004, in cui dovrebbe essere raggiunta la sicurezza nell'edilizia scolastica. E il futuro non si annuncia roseo visto che nella prossima Finanziaria, sempre secondo la Uil, non è previsto alcun investimento per l'edilizia scolastica. "Tra il '96 e il 2001 sono stati investiti 3.164 miliardi a cui si aggiungono le risorse proprie di comuni e province. Ma da allora nessun passo in avanti è stato fatto. L'Anci stimava necessarie, per le sole scuole dell'obbligo, una cifra per difetto di 8.500 miliardi. Per ora quella cifra rimane un sogno".

E le dolenti note cominciano con gli ambienti che ogni giorno, da settembre e giugno, sono frequentati da oltre 10 milioni di persone, tra docenti e studenti. Presentano problemi strutturali o sono stati "adattati" a scuole. Il 15% delle scuole italiane (41.328 tra sedi, plessi, succursali, edifici distaccati) è poi inadempiente rispetto alle procedure di prevenzione dei rischi. Livello che supera il 20% in Sardegna e Calabria e scende al minimo dell'8% in Emilia Romagna. Inoltre il 14,31% delle scuole del Belpaese non è in regola rispetto ai vari adempimenti in tema di sicurezza: documento sul rischio, piano di evacuazione, nomina del responsabile della sicurezza, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, formazione delle figure sensibili.

Dall'analisi territoriale '#8211; in questo caso '#8211; non emerge un divario tra le regioni del Nord e quelle del Sud, scuole in regola e scuole inadempienti sono ugualmente ripartite in tutta Italia. Il dato complessivo risente in modo significativo soprattutto del senso di responsabilità e dell'impegno degli operatori della scuola. Ancora una volta nel paese dei trasmigratori e dei poeti se il singolo non fa gli straordinari la barca va a fondo.

Documento sul rischio. In Molise manca al 18% delle scuole. La maggioranza delle scuole italiane (93,55%) ha un 'documento sul rischio': ha elaborato cioè un piano dettagliato dei rischi inerenti aspetti strutturali e organizzativi della scuola (strutture, impianti ma anche pavimenti, passaggi, finestre, pulizie) e individuato le misure da attuare. Ultimo, rispetto a questo compito, è il Molise dove quasi un quinto delle scuole non ha questo documento. Tra le migliori la Campania, la Puglia e l'Abruzzo.

Piano di evacuazione . Manca in nove scuole su cento. In Sardegna il 27% delle scuole è senza piano di evacuazione dei locali scolastici in caso di necessità. In Friuli, Piemonte e Umbria la quasi totalità delle scuole lo ha predisposto: in Friuli ne mancano 3 su 193, in Piemonte 14 su 664 e in Umbria 4 su 177.

Responsabile della sicurezza . In Calabria il 25% delle scuole non lo ha nominato. Prima tra le regioni italiane è la Campania dove il 95% delle scuole ha nominato il responsabile della sicurezza. Secondo posto per la Puglia (92%), terza la Liguria (91%). Virtuose le regioni del Centro dove non ha proceduto alla nomina solo il 10% delle scuole dell'Umbria, dell'Abruzzo e della Toscana (la media nazionale è pari all'11,93%). Ultimo posto per la Calabria, largamente inadempiente, con circa un quarto delle scuole senza responsabile.

Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza . Non c'è in un quarto delle scuole del Veneto.
Spetta alle RSU individuare il responsabile dei lavoratori per la sicurezza: in media, in Italia, il 13% delle scuole non ha provveduto alla nomina. E' quasi in regola la Campania ( 967 scuole su 991 hanno un rappresentante) ma in metà delle regioni, ultima il Veneto con il 25 % di mancate nomine, il tasso di inadempienza è maggiore della media italiana.

Formazione delle figure sensibili . Una scuola su tre non ha effettuato corsi. Alle Direzioni regionali, per la formazione dei lavoratori, sono stati destinati dal Miur 80 miliardi in due anni (40 miliardi nel 2001 e '#8364; 20.658.276 nel 2002 - anche se questo secondo stanziamento non risulta ancora attribuito alla disponibilità di molte scuole) per favorire la realizzazione di iniziative in questo settore. La formazione è una delle operazioni più delicate e importanti per incrementare la 'cultura della sicurezza'. Il dato nazionale indica che un terzo delle scuole (33,65%) non ha provveduto alla formazione delle cosiddette "figure sensibili" (lavoratori addetti alle misure di prevenzione incendi, evacuazione, pronto soccorso'). In Sardegna siamo ancora a metà del cammino con il 56,96% di scuole inadempienti.

Manutenzione ordinaria . In media almeno un intervento per istituto. Il record degli interventi spetta alle scuole superiori del Piemonte dove sono stati effettuati mediamente circa quattro interventi per ogni edificio. Al di sotto della media italiana le scuole dell'obbligo di Calabria, Basilicata e Umbria dove non tutti gli edifici sono stati oggetto di manutenzione.Gli interventi di manutenzione ordinaria sono stati più numerosi nelle scuole secondarie superiori che dipendono dalle Province, rispetto a quelli effettuati nelle scuole dell'obbligo che dipendono dai Comuni. Va considerato comunque che gli edifici che ospitano scuole dell'obbligo (31.497) sono di gran lunga più numerosi rispetto a quelli che ospitano le scuole superiori (5.586).

Manutenzione straordinaria per metà delle scuole dell'obbligo. Gli interventi di manutenzione straordinaria hanno interessato oltre la metà degli edifici scolastici delle scuole dell'obbligo e tutte le suole secondarie superiori. Alle due estremità troviamo la Basilicata con il minor numero medio di interventi (0,38%) e solo una scuola dell'obbligo su tre oggetto di manutenzione straordinaria ed il Piemonte che ha la media più alta sia per le scuole dell'obbligo (0,66%) che per le scuole superiori (1,5%) con quasi due interventi per ogni istituto.

Opere strutturali: al Nord meglio del Sud.Per quanto riguarda le opere strutturali (come la messa in opera di scale di sicurezza, le porte antipanico, etc') le richieste di intervento fatte agli Enti locali dalle scuole, magari a seguito di ispezioni dei vigili del fuoco o delle Asl, sono state accolte positivamente in media nel 60% dei casi. In Basilicata, Sardegna e Puglia Comuni e Province hanno risposto positivamente alla metà delle richieste. Più alta la percentuale al Nord dove in Friuli V.G. e in Piemonte sono stati predisposti interventi strutturali nel 70% dei casi.

I certificati. Agibilità statica. Meno della metà delle scuole ha questo tipo di certificazione. Campania, Basilicata e Friuli Venezia Giulia, colpite dal sisma in tempi relativamente recenti, guidano la classifica con valori al di sopra della media italiana. In Sardegna solo il 16% delle scuole è in regola. In Calabria e in Umbria appena il 23%.

Prevenzione incendi . Peggio al Centro-Sud che al Nord. E' a posto solo un quarto delle scuole italiane. Nell'analisi territoriale sono soprattutto le scuole situate nelle regioni del Centro-Sud quelle più inadempienti. Nel Sud si distinguono la Campania e la Sicilia. Quasi la metà delle scuole situate in Friuli è in regola.

Siotuazione igienico-sanitaria . Ok il 40% delle scuole. Anche in questo caso è a norma meno della metà delle scuole: la media nazionale è del 42% di istituti in regola. Prima fra tutte la Campania dove l'80% delle scuole dell'obbligo e il 68% delle superiori ha un certificato. Non così la Sardegna dove ha la certificazione solo il 14% delle scuole dell'obbligo e il 27% delle superiori