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Il Tempo-Scuola, subito scontro e toni accesi in aula

Scuola, subito scontro e toni accesi in aula Respinte le pregiudiziali di costituzionalità e di merito. Violante contesta le date nel testo Ieri il confronto sul progetto Moratti è appena partit...

13/02/2003
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Il Tempo

Scuola, subito scontro e toni accesi in aula
Respinte le pregiudiziali di costituzionalità e di merito. Violante contesta le date nel testo
Ieri il confronto sul progetto Moratti è appena partito ma l'opposizione a Montecitorio non ha risparmiato critiche e battute
di LUIGI FRASCA

SUBITO scontro alla Camera sulla riforma della scuola. L'opposizione non vuole che venga modificato l'impianto costruito dai governi di centrosinistra, mentre la maggioranza è decisa a condurre in porto il progetto Moratti. Ieri sera si è iniziata, con la relazione di Angela Napoli (An) la discussione generale, che si concluderà, prevedibilmente, questa mattina con la replica del ministro Letizia Moratti. Poi si passerà alla discussione sugli emendamenti, battaglia che comunque appare perduta per l'opposizione che ieri è stata subito battuta sulle pregiudiziali di costituzionalità e di merito che aveva posto.
Non a caso, sapendo che nelle aule parlamentari è comunque destinato a essere sconfitto, l'Ulivo ha organizzato e sta organizzando manifestazioni contrarie ovunque riesce per criticare il provvedimento, e ieri sera davanti a Montecitorio c'è anche stato un sit-in di contestazione.
Lo scontro ieri, limitato alle questioni di costituzionalità, non è stato per questo morbido. Il capogruppo dei Ds Luciano Violante ha sostenuto che c'è un errore "tecnico" relativo alla copertura finanziaria. La riforma, ha spiegato, è stata licenziata da palazzo Madama ai primi di novembre, cioè prima dell'approvazione della legge Finanziaria. Il testo quindi fa riferimento al triennio 2002-2004 e andrebbe cambiato con triennio 2003-2006. Se così fosse, ha sostenuto il presidente dei deputati Ds, il provvedimento dovrebbe ripassare al Senato per il via libera definitivo e a questo punto si aprirebbe una possibilità per esaminare altri emendamenti al testo anche della stessa maggioranza.
"Non siamo in grado di valutare questa possibilità '#8212; ha replicato la relatrice Angela Napoli (An) '#8212; anche perché la commissione Bilancio ancora non ha espresso il parere. Il testo però è già stato approvato dal Senato con la relativa copertura. Non vedo quindi motivi per cui alla Camera dovrebbero sorgere problemi. Ci potrebbe essere una leggera modifica nelle date ma non prevediamo questo iter".
L'opposizione però ha insistito: proprio l'assenza del parere della commissione Bilancio, che, come prevedono i regolamenti parlamentari, deve certificare l'esistenza nel bilancio statale di fondi in grado di far fronte alle spese che un provvedimento prevede.
Il dubbio della "legge sbagliata" ha ravvivato il confronto, per la verità già di per sé abbastanza acceso, tra maggioranza e opposizione sulle pregiudiziali di costituzionalità. La parlamentare Ds Alba Sasso ha detto che "la legge di riforma della scuola del ministro Moratti non ha alcuna copertura finanziaria. Non si tratta di una legge ma di un piano programmatico, non c'è alcun stanziamento di fondi per i piani attuativi né alcuna copertura finanziaria".
Il capogruppo del Pdci alla Camera Marco Rizzo ha detto che con la riforma Moratti "si torna indietro di 50 anni nella scuola italiana", e ha avanzato una proposta: il governo ritiri la legge sulle tasse delle eredità miliardarie e destini i 300 milioni di euro alla gratuità dei testi scolastici.
Caustico anche il Verde Mauro Bulgarelli: "Delle tre "i" di Berlusconi '#8212; ha detto '#8212; è rimasta solo quella di impresa", e ha lamentato il "drastico ridimensionamento delle risorse che verranno destinate all'alfabetizzazione informatica e allo studio delle lingue straniere". Anche lo Sdi attacca: una riforma di cartapesta che non ha alcun carattere innovativo.
Intanto, secondo un sistema già collaudato nello scontro sulla legge Cirami, parte della battaglia dell'opposizione è condotta fuori dal Parlamento. "Stiamo studiando una serie di iniziative '#8212; dice il verde Pecoraro Scanio nel corso di una manifestazione dell'Ulivo '#8212; per ribadire un no netto a un arretramento del sistema scolastico italiano. Basti pensare che in 100 anni è la prima volta '#8212; afferma '#8212; che un Paese riduce l'obbligo scolastico. Noi continueremo tutte le nostre iniziative valutando anche l'ipotesi, se dovesse partire una stagione referendaria, di inserire un'iniziativa vera, questa volta unitaria, sulla scuola".