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Il Tirreno-Da dieci anni, stesso stipendio e stessa incertezza

VITA DA PRECARIO Da dieci anni, stesso stipendio e stessa incertezza PISTOIA. Dura ...

14/08/2003
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Il Tirreno

VITA DA PRECARIO
Da dieci anni, stesso stipendio e stessa incertezza


PISTOIA. Dura la vita dell'insegnante precario. Tra giugno e settembre, ogni anno, Provveditorati e ministero della pubblica istruzione decidono il futuro per centinaia di docenti senza cattedra, dalle materne alle superiori. E da anni, ormai, le notizie per chi non è riuscito a guadagnarsi il diritto stabile su una cattedra, sono negative. Ogni anno, infatti, dovrebbe essere quello buono per nuove "immissioni in ruolo" (così si chiama l'assunzione della titolarità di una cattedra, cioè in sostanza l'assunzione in pianta stabile di un insegnante), ma ogni anno - e questo 2003 non ha fatto eccezione - l'approdo è rimandato. E per le centinaia di precari che esistono in ogni provincia, ricomincia un anno di attesa. In cui, ad essere fortunati, si avrà un incarico annuale. Ma non è detto.
"I precari sono insegnanti spesso con quindici anni di insegnamento ormai alle spalle - spiega Cristina Zini, segretario della Cisl scuola, che di precari se ne è visti passare davanti tanti - che sono costretti a tirare avanti con le supplenze annuali, guadagnando 1.100 - 1.200 euro al mese, cioè lo stesso stipendio di quando hanno avuto la prima nomina".
E ogni anno ce n'è una nuova. Quella di quest'anno è stato il rifacimento delle graduatorie prodotto da una serie di decisioni del ministro Moratti, che di fatto ha spalancato le porte della scuola pubblica ai neo-laureati usciti due anni fa dall'Università e poi dalle scuole di specializzazione, in possesso di punteggi spesso superiori a quelli di precari "storici", che così si sono visti scavalcare. "Per poter mantenere un incarico - continua Zini - c'è chi è stato costretto a cambiare graduatoria: ad esempio da matematica a matematica e fisica, a fisica e basta. Ma c'è anche chi ha perso il diritto all'incarico annuale e dovrà puntare tutto su qualche supplenza breve. Per fortuna a Pistoia casi di questo genere sono pochi, ma il problema è comunque grave". (f.cl.)