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Italia Oggi-Europa divisa sulla carriera dei docenti

Il 15 gennaio il vertice all'Aran per gli incentivi. Europa divisa sulla carriera dei docenti Europa in ordine sparso sulla carriera dei docenti. Ogni paese di riferimento dell'Unione ha infatti...

07/01/2004
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ItaliaOggi

Il 15 gennaio il vertice all'Aran per gli incentivi.

Europa divisa sulla carriera dei docenti
Europa in ordine sparso sulla carriera dei docenti. Ogni paese di riferimento dell'Unione ha infatti adottato un meccanismo per retribuire in modo diversificato gli insegnanti, ma senza una linea guida comune, viste anche le differenze tra i vari sistemi di istruzione. L'Italia resta uno dei pochi paesi in cui la crescita del salario è ancora oggi proporzionale all'anzianità di servizio. Una rigidità che cercò di superare l'ex ministro dell'istruzione, Luigi Berlinguer, con il cosiddetto concorsone. Ma i risultati furono fallimentari, con proteste di piazza da parte della categoria che decretarono la fine di quell'esperienza. Ci riprova oggi Letizia Moratti, che assieme ai sindacati, al tavolo dell'Aran, dovrà nei prossimi giorni stabilire il meccanismo di crescita delle retribuzioni da adottare nel nuovo contratto biennale 2004/2005 (si vedano le anticipazioni di ItaliaOggi di martedì scorso).

Il primo incontro della commissione è fissato per il 15 gennaio, e tempo due settimane i parametri dovranno essere definiti. Le discussioni riprenderanno dalla bozza messa a punto dall'Aran, di cui ItaliaOggi ha dato conto sempre nel precedente numero di 'Azienda Scuola'. Due gli elementi che sembrano ormai certi: gli aumenti non potranno dipendere dal merito dei docenti accertato per via dei risultati degli alunni, strada già tentata in altri paesi ma con risultati fallimentari e suggerita dalla Moratti, né per via concorsuale. Si dovrà preferire l'accertamento di elementi certificabili, come la formazione e l'autoformazione post abilitazione, e l'impegno in attività speciali.

La Francia. Nel sistema scolastico francese la professione docente è articolata a seconda del corpo di appartenenza. I corpi, sei, corrispondono ai vari gradi di scuola e sono articolati in due categorie: classe base (il livello più basso) e fuori classe (il livello più alto). In via generale l'articolazione della carriera prevede il passaggio da un corpo al successivo, da una funzione all'altra, con aumenti di merito a cui contribuisce la valutazione del capo di istituto e dell'ispettorato.

La Germania. Per lo stato tedesco la carriera dei prof dipende da tre variabili: attitudine, qualificazione, risultati. A differenza di altri stati europei, l'anzianità non è un parametro significativo per la progressione economica.

La valutazione svolge invece un ruolo fondamentale e viene condotta attraverso osservazioni in classe da parte del preside e dell'ispettore, conversazioni con i docenti, analisi del lavoro degli studenti.

Il Regno Unito. Gli insegnanti sono impiegati pubblici, ma non funzionari statali. In Inghilterra e Galles sono assunti dalle Lea, autorità locali preposte all'erogazione del servizio educativo pubblico o dagli organismi di governo della scuola. I docenti sono iscritti al Gtc, un organismo che garantisce alti standard professionali. La progressione stipendiale avviene non per automatismi ma in base alla domanda dell'interessato di accedere a un posto senior, liberatosi nella propria o in altra scuola. I posti senior di solito sono quelli dell'insegnante con compiti di tutoraggio e di rapporto con le famiglie, del capo dipartimento, del collaboratore del preside, del vicecapo d'istituto, del capo d'istituto. Gli elementi determinanti per l'avanzamento sono i titoli, l'esperienza e le prestazioni. Ma recenti iniziative puntano anche a premiare i docenti migliori che restano in classe. In Inghilterra, per esempio, è stata creata la figura del docente con abilità avanzate, che non è gravata da compiti organizzativi: per l'80% del tempo resta in classe, per il restante 20% lavora con colleghi di altre scuole per sviluppare materiale didattico.

La Spagna. La riforma del 2003 prevede incentivi per i tutor, per i docenti che prolungano la permanenza a scuola e introducono innovazioni didattiche, per chi eccelle nell'esercizio della professione, per chi svolge attività di formazione o di ricerca. (riproduzione riservata)