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ItaliaOggi: Profondo rosso, a rischio i recuperi

L'Istruzione batte cassa con l'Economia: 136 mln per le supplenze, fondi ad hoc per le visite fiscali. Istituti a secco, mancano le risorse anche per il doposcuola

27/01/2009
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ItaliaOggi

Alessandra Ricciardi

Le scuole sono di nuovo con l'acqua alla gola. Cambiano i ministri, ma l'inizio 2009 sembra la replica dell'inizio 2008, quando si era in piena emergenza finanziaria. Quest'anno, eliminata la competenza a pagare per la Tarsu, la tassa sui rifiuti, sono a rischio i corsi di recupero. Si tratta dei doposcuola che gli istituti sono tenuti a organizzare per fare recuperare ai propri studenti le carenze, in vista poi dell'esame di riparazione, estivo o al massimo settembrino. I corsi dovrebbero già essere stati organizzati. Ma la mancanza di fondi ha convinto molti presidi a rinviare l'avvio. E per evitare che a fine anno possano esserci contestazioni da parte delle famiglie circa la legittimità dell'eventuale bocciatura, il ministero dell'istruzione sta battendo cassa con il ministero dell'economia per ottenere un finanziamento ad hoc da riversare nelle casse delle scuole: circa 58 milioni di euro l'importo che dovrebbe andare a rimpinguare le scuole con vincolo però di destinazione.
Già, perché il fronte finanziario dell'istruzione è appesantito anche da debiti pregressi: circa 136 milioni di euro, quelli che mancavano alle scuole al 31 dicembre 2008, ha rilevato lo stesso dicastero di viale Trastevere, per contratti di supplenza sottoscritti e mai pagati. Sul banco degli accusati, le manovre finanziarie che si sono susseguite negli ultimi anni e che hanno portato dal 2004 al 2008 il budget per le supplenze brevi-quelle che sono a carico delle scuole- da 899 milioni a 323 milioni.

E poi, come se non bastasse, ora c'è anche il capitolo delle visite fiscali, che il decreto legge 112, la manovra estiva, ha reso obbligatorie anche per un solo giorno di assenza da scuola dei dipendenti, ovvero insegnanti, personale amministrativo e ausiliario. In media una visita costa dai 36 ai 50 euro.

Dal territorio giungono copiose ai sindacati e agli uffici scolastici provinciali le proteste delle scuole. Perché a volte le Asl, causa carenza di personale, si rifiutano di mandare i propri medici. E si è arrivati a suggerire alle istituzioni di fare convenzioni con strutture private per l'invio dei dottori per i controlli antifannulloni. Accordi, però, che ovviamente richiedono un corrispettivo. Presi nella morsa dei debiti, costretti a dover scegliere se pagare il supplente oppure la visita fiscale, i sindacati hanno denunciato al ministero il rischio concreto che non si facciano le visite di controllo. A meno che... E così sul tavolo del ministro dell'economia, Giulio Tremonti, è arrivata la richiesta di dare un finanziamento ad hoc per questa voce di bilancio. Oppure di revocare direttamente al Tesoro la competenza a pagare le relative spese.