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L'Arena-La riforma non rilancia, impoverisce

Scuola. Lettera aperta del presidente del collegio conferma i dubbi sulle novità e i timori per possibili disagi delle famiglie "La riforma non rilancia, impoverisce" Dirigenti critic...

11/01/2004
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L'Arena

Scuola. Lettera aperta del presidente del collegio conferma i dubbi sulle novità e i timori per possibili disagi delle famiglie
"La riforma non rilancia, impoverisce"
Dirigenti critici e preoccupati. "Alla fine delle iscrizioni è ancora tutto incerto"
"Il collegio dei dirigenti della scuola di base statale veronese esprime viva preoccupazione per la situazione nella quale si trovano a operare le istituzioni scolastiche, dovuta ad una serie di scelte e circostanze organizzative, didattiche ed economiche che possono determinarne il declino formativo e la marginalità sociale". Lo scrive Enrico Cherubini, presidente dei dirigenti scolastici della scuola di base statale veronese, in una lettera aperta a nome di tutto il collegio. Cherubini ieri ha partecipato alla Gran Guardia alla prima giornata di lavori del convegno su scuola e riforme che prosegue stamattina dalle 9 alle 13.30 (è la sessione aperta ai rappresentanti dei genitori). Nell'ambiente della scuola c'è preoccupazione e contrarietà per i contenuti e per l'incertezza che regna sui tempi della riforma Moratti, destinata a rivoluzionare sia la didattica sia le abitudini di vita delle famiglie degli alunni della scuola pubblica (per esempio con l'abolizione del tempo pieno) ma ancora priva del decreto attuativo e quindi di scadenze già fissate. Il risultato è che in questi giorni le iscrizioni al prossimo anno scolastico sono "al buio", nel senso che non è possibile sapere se il 2004-2005 sarà l'anno della riforma oppure tutto slitterà.
"I dirigenti scolastici veronesi", riprende Cherubini, che si riferisce proprio a questa incertezza, "evidenziano una situazione di precarietà che non permette di programmare con serietà e continuità, che toglie credibilità alle proposte formative per mancanza di risorse certe, che dequalifica la scuola minando il diritto all'istruzione e a un progetto culturale di qualità per tutti. Per quanto riguarda le risorse economiche si fa rilevare che gli itituti scolastici debbono ancora ricevere parte dei fondi assegnati nell'anno 2002, che i finanziamenti previsti per il 2003 sono stati ridotti del 40% rispetto a quelli dell'anno precedente e non sono ancora stati accreditati; si è in presenza non solo di una sensibile riduzione degli stanziamenti ma anche di un ritardo che espone le scuole a difficoltà gestionali e a risposte parziali o tardive rispetto ai bisogni degli alunni".
Prosegue Cherubini: "I dirigenti scolastici veronesi non intendono appiattirsi su una difesa dell'esistente o della scuola del passato e sono disponibili a mettersi in discussione per superare atteggiamenti di rigidità e di autoreferenzialità, sempre contrastati, ma ritengono che la riforma in atto non risponda a un vero intento di rilancio e di miglioramento, rischi di trasmettere un segnale di ridimensionamento e impoverimento economico e culturale della scuola statale. Sono previsti in questa riforma, già dal prossimo anno scolastico, cambiamenti di orari di lezione, di tempi scuola, di materie di insegnamento; i genitori saranno chiamati a operare scelte importanti e impegnative rispetto al percorso formativo dei figli: ebbene a ridosso ormai del termine delle iscrizioni, tutto è ancora fermo, incerto, e i dirigenti scolastici non sono in grado di illustrare e motivare le attività del piano formativo della scuola creando disagio e apprensione tra gli utenti".
"Siamo convinti", continua il presidente dei dirigenti scolastici, "che la scuola abbia bisogno di una profonda riforma che va però attuata con il confronto e il contributo di tutte le persone che sono coinvolte in tale processo, genitori, dirigenti, docenti, operatori ed esperti, e soprattutto con la consapevolezza che tale progetto si può realizzare solo investendo risorse certe e costruendo un quadro normativo e organizzativo flessibile che valorizzi l'autonomia e la progettualità delle scuole. Sono queste le priorità che i dirigenti scolastici veronesi intendono portare avanti e per le quali chiedono attenzione e confronto. Non possono passare nel silenzio, o peggio ancora indifferenza, il rischio di un taglio pesante di risorse e di interventi normativi che erodano l'autonomia progettuale delle scuole".
"Riteniamo necessaria nelle scuole e nelle istituzioni", conclude Cherubini, "una riflessione e un confronto sullo stato della riforma e sulle sue ricadute, per il quale ci dichiariamo disponibili e interessati, confermando nel contempo l'impegno per garantire il buon livello qualitativo che la scuola statale veronese ha saputo raggiungere".
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