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L'Unità-Confindustria da la linea a Maroni: non si tratta con la Cgil. Cofferati: non vi conviene

Confindustria da la linea a Maroni: non si tratta con la Cgil. Cofferati: non vi conviene di red L'aveva detto Maroni, in un'intervista, l'ha ripetuto poco fa, il "suo" sottosegretario Maurizio...

10/01/2002
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l'Unità

Confindustria da la linea a Maroni: non si tratta con la Cgil. Cofferati: non vi conviene
di red

L'aveva detto Maroni, in un'intervista, l'ha ripetuto poco fa, il "suo" sottosegretario Maurizio Sacconi. In un'occasione molto più ufficiale: l'incontro con la Confindustria. La morale, comunque, è sempre la stessa: il governo non ha più intenzione di approfondire il confronto con le "parti sociali" sul Tfr e sugli ammortizzatori sociali. Si usano le virgolette - "parti sociali" - perché sono queste le parole usate da Sacconi. Ma in realtà dietro la formula generica, c'è una "parte" sociale ben definita: la Cgil. Infatti, subito dopo Sacconi aggiunge:; "Il dialogo non può proseguire. Colpa delle popsizioni di Cofferati".
"Non c'è il clima", insomma, e, dunque, per il governo è tramontata la possibilità di approfondire i temi. "Riaprire i tavoli di trattative dopo il varo delle deleghe - ha detto Sacconi alle associazioni imprenditoriali - è un fatto straordinario e non avrebbe certo senso ora che il clima non è costruttivo. Il ministro Maroni aveva ribadito nei giorni scorsi la sua volontà di dialogo e la nostra linea è sempre e comunque volta a recepire gli accordi raggiunti dalle parti sociali". Ma il dialogo, sempre secondo Sacconi, "può entrare in crisi per due ragioni: la prima è che questo produca atti inefficaci, come il Patto di Natale; la seconda è che vi sia una contrapposizione aprioristica, radicale, esasperata di chi non si siede al tavolo per negoziare ma lo utilizza a fini di lotta politica e sociale. Sfidiamo in qualunque sede a dimostrare che quanto detto da Cofferati corrisponda realmente ai contenuti delle deleghe". Lui, Sacconi è addirittuta "indignato".
Ma c'è di più. Da pandant con le parole dei ministri e dei loro vice c'è anche la frase dettata dal Presidente della Confindustria, D'Amato alla fine dei lavori della giunta della sua associazione. Che è esplicito: "Confido nel senso di responsabilita di Cisl e Uil per tenere vivo il confronto sulle riforme strutturali, pensioni in primis, e le invito a tenere la barra diritta sulla necessità di un dialogo vero, cosa che invece sfugge alla Cgil, più attenta a logiche di schieramento che ad una reale voglia e capacità di confronto". E' la Confindustria, insomma, a chiedere che Cofferati venga escluso dal negoziato.
Pacata la replica del leader della confederazione. Le valutazioni di Confindustria sullo stato dei rapporti tra sindacato e governo dimostrano, secondo il segretario, "l'esistenza di un rapporto di collateralismo più volte denunciato dai sindacati". Cofferati, insomma, ha detto che "spingere il governo in una direzione è pratica non nuova da parte di Confindustria, che spera così di lucrare vantaggi dalla riduzione dei diritti e delle protezioni dei lavoratori". Ma quest'atteggiamento "ha anche qualche elemento di masochismo: un atteggiamento di chiusura produce conflitti e scioperi che si fanno anche nelle aziende private". Poi, rivolto al governo: "L'esecutivo innanzitutto stralci l'articolo 18 e le norme sull'arbitrato. Poi cancelli ogni ipotesi di decontribuzione per i futuri assunti e per le future pensioni. Riconsegni anche alla volontarietà del lavoratore l'utilizzo del TFR. E infine renda disponibili le risorse per rinnovare correttamente i contratti di 4milioni di dipendenti pubblici. solo così si creeranno le condizioni per la ripresa del dialogo. Dialogo con tutto il sindacato. Se invece si ritiene chiusi questi capitoli come ha affermato il ministro del Welfare, il governo deve prepararsi a sopportare gli effetti e le responsabilità del conflitto conseguente". Un conflitto - ha concluso il leader della Cgil - "che consiste negli scioperi e nelle manifestazioni che si terranno in tutta Italia dai prossimi giorni fino agli inizi di febbraio".


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