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"La buona scuola" del Governo e "La scuola giusta" della Flc Cgil

È una sfida, giocata sul ring della Rete: in un angolo il Premier e il suo sbrilluccicoso apparato mediatico, nell’altro la FLC CGIL, il primo sindacato italiano della scuola per iscritti e rappresentanza.

05/11/2014
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La Tecnica della Scuola

La Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL lancia unacampagna nazionale sulla scuola pubblica italiana.

Si tratta di un percorso di partecipazione paralleloal tour del Governo per la sua zuccherosa “Buona scuola”.

Per noi da sempre è importante conoscere l’opinione di chi la scuola la vive quotidianamente: insegnanti, dirigenti, collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici, precari, che spesso, pure senza soldi per la carta igienica o i pennarelli, illaboratorio chiuso o, peggio, il tetto pericolante, mandano avanti le nostre scuole.

Le nostre proposte sono tutte contenute nel documento “La scuola vince in quattro mosse” del giugno 2013, nella “Proposta della FLC per il reclutamento e formazione iniziale dei docenti” del gennaio 2014, nel dossier consegnato alla Ministra Giannini nell’aprile 2014 e, infine, nel documento “Il cantiere scuola della FLC CGIL”, presentato alla stampa nel luglio 2014.

Una parte importante della nostra campagna è Fai la Scuola Giusta: un sondaggio online per mettere a confronto le nostre proposte e quelle del Governo su alcuni temi chiave. Si tratta di unaconsultazione parallela a quella dell’Esecutivo, che si concluderà entro metà novembre.

Questo sondaggio si aggiunge alle migliaia di assemblee che il Sindacato ha indetto e dalle quali trarrà valutazioni su cosa pensano docenti, educatori, ATA (amministrativi, tecnici, ausiliari), dirigenti sul Piano del Governo e sull’idea alternativa di scuola giusta proposta da FLC CGIL.

È una sfida, giocata sul ring della Rete: in un angolo il Premier e il suo sbrilluccicoso apparato mediatico, nell’altro la FLC CGIL, il primo sindacato italiano della scuola per iscritti e rappresentanza.

Due visioni non del tutto inconciliabili, forse, ma certo parecchio lontane, ad oggi: al popolo del web che ha a cuore la scuola, il compito di giudicare chi ha ragione.