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La Repubblica-Genova-LE RAGIONI DEL "SÌ"

LE RAGIONI DEL "SÌ" Solo il 7 per cento degli alunni può ricevere i finanziamenti "E' una legge ingiusta che danneggia tutti" Morettini (Arci) E' una legge truffa, lasci...

26/04/2003
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la Repubblica

LE RAGIONI DEL "SÌ"
Solo il 7 per cento degli alunni può ricevere i finanziamenti
"E' una legge ingiusta che danneggia tutti"
Morettini (Arci) E' una legge truffa, lascia cadere a pezzi la scuola pubblica e sceglie i privati


Votate, votate, votate: lo schieramento del "si" all'abrogazione della legge regionale che assegna finanziamenti alle famiglie che mandano i figli nelle scuole private parte da qui, dall'invito ad andare alle urne. Lo spauracchio dell'astensionismo, che farebbe invalidare il referendum, è l'elemento più forte della polemica di questi giorni con l'arcivescovo di Genova, Tarcisio Bertone. E anche ieri si è consumato un duello a distanza con i leader del centrosinistra e di Rifondazione. Marco Nesci, consigliere regionale appunto del partito della Rifondazione, torna sulle dichiarazioni dell'arcivescovo. Dice: "Bertone si difende dalle accuse di ingerenza sostenendo di aver titolo a parlare di scuola avendo insegnato per 28 anni. Forse dimentica che oggi non è più un insegnante di scuola privata ma è l'arcivescovo. Come cattolico deve spiegare perché è famiglia solo quella che manda i figli alla scuola privata e non lo è quella che manda i figli alla scuola pubblica".
Il segretario regionale dei ds, Mario Margini, scende anche lui in campo contro l'atteggiamento dell'arcivescovo sull'astensionismo, non tanto sui contenuti della legge ma sul fatto che si sia schierato così pesantemente.
"Bertone - commenta il segretario regionale diessino, Margini - dice che non ha fatto ingerenza inserendosi sulle vicende del referendum, perché è un uomo di scuola. Questo lo giudicheranno gli elettori: io mi chiedo invece se è opportuno che il massimo esponente della Chiesa genovese e ligure si schieri con tutto il suo peso in una diatriba cui nessuno ha dato un peso ideologico. A questa legge della Regione Liguria si è contestato il merito perché assegna un sostegno economico alle famiglie, a prescindere dalla qualità delle scuole".
Margini conclude: "Io non sono contro il principio in sé. In realtà l'arcivescovo scende in campo nel momento in cui sposa i contenuti di quella delibera".
Contenuti non condivisi da un ampio fronte di realtà, un fronte rappresentato dai movimenti come quello dei no global, da partiti politici come Ds, Sdi, Rifondazione, Comunisti Italiani e Verdi, da sindacati come la Cgil e la Uil e ancora i Cobas, la Sinistra Giovanile e il comitato dei Genitori Democratici.
"E' una legge truffa", dice Massimiliano Morettini, Arci, uno dei promotori del comitato del "si" all'abrogazione della legge sui buoni scuola, secondo i quali il problema è quello di un governo regionale che "lascia cadere a pezzi la scuola pubblica e sceglie di aiutare le scuole private. Il cento per cento dei finanziamenti stanziati dalla Regione per questa legge di sostegno alle famiglie, è andato finora solo a chi ha i figli nelle scuole private".