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La Stampa: Cinque in condotta mano pesante a scuola

Bocciatura possibile anche senza i 5 giorni di sospensione

27/01/2009
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La Stampa

Raffaello Masci

Chi sgarra sarà bocciato. Senza andare tanto per il sottile. Il ministero sta preparando un regolamento per chiarire i dubbi su come deve essere assegnato il voto di condotta ma, in una nota diffusa ieri, ha detto che determinerà un ulteriore giro di vite. Il 5 che comporta la bocciatura - dirà nella sostanza il regolamento - potrà essere impartito per decisione del consiglio di classe, senza la necessità che prima venga comminata una sospensione di 15 giorni, come dice la legge appena emanata. Sempre il medesimo ministero - secondo quanto riporta la Newsletter di Tuttoscuola - sta anche lavorando all’abolizione della norma per cui il voto di educazione fisica non faceva media. Ma vediamo meglio i due provvedimenti.
Il ministero è molto preoccupato per «i gravi fatti di violenza a scuola che si stanno registrando in questi giorni». Sollecitato da questa emergenza, ha deciso di fare chiarezza sulla «valutazione del comportamento» (cioè sul voto di condotta), dato che in molti hanno espresso dubbi sull’applicazione di questa norma. Lo strumento attraverso il quale chiarirà la materia è quello del Regolamento, un provvedimento abbastanza semplice, che tuttavia richiede alcuni pareri (per esempio quelli del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti) e che, quindi, potrebbe vedere la luce solo tra qualche settimana. Ma il tempo stringe, perché nella scuola i comportamenti violenti, vandalici e consimili sono all’ordine del giorno. E quindi il ministro Gelmini ha diffuso una nota, nella quale si indica quale sarà il senso del regolamento venturo, e cioè quello di un inasprimento della sanzione. Nello specifico - fa sapere la Gelmini - oggi la norma prevede che per attribuire un 5 in condotta ci voglia almeno una sospensione previa di 15 giorni. Questo passaggio sarà eliminato. «Sarà il consiglio di classe - spiega un dirigente - a valutare se il comportamento dell’allievo debba essere sanzionato con un 5 propedeutico alla bocciatura. Indipendentemente dal fatto che ci sia una sospensione dalle lezioni».
Quanto all’educazione fisica, i tecnici del ministero hanno segnalato la necessità di cambiare una norma fortemente penalizzante. Un decreto luogotenenziale del 1945 stabiliva che l’educazione fisica non andasse conteggiata nella media dei voti di profitto. Questa norma, mai cambiata, è poi finita nel testo unico delle norme sull’istruzione del 1994. La riforma degli esami di maturità introdotta nel ‘96 dal ministro Berlinguer, stabiliva, invece, che ai fini del calcolo dei crediti formativi, l’educazione fisica dovesse fare media, eccome. C’era quindi una incompatibilità tra le due normative. Peraltro, nella prassi della scuola, l’educazione fisica veniva valutata di fatto come tutte le altre discipline. Anche qui il ministro Gelmini vuole fare chiarezza: la norma del ‘45 sarà abolita, ma questo richiederà i tempi che un processo legislativo impone. Per intanto una circolare del 23 gennaio fa sapere che fin da subito «questa disciplina, come da prassi diffusa, concorre alla determinazione della media dei voti».