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La Stampa-La Moratti nella bufera"Scavalca il Parlamento"

La Moratti nella bufera"Scavalca il Parlamento" Angela Napoli (An), relatrice del decreto per la riforma scolastica, prima si dimette e poi ci ripensa dopo una precisazione del ministro ...

15/01/2004
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La Stampa

La Moratti nella bufera"Scavalca il Parlamento"

Angela Napoli (An), relatrice del decreto per la riforma scolastica,
prima si dimette e poi ci ripensa dopo una precisazione del ministro

Raffaello Masci
ROMA
Se molti dirigenti scolastici sono rimasti perplessi di fronte alla circolare sulle iscrizioni, diramata l'altro ieri dal ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, il Parlamento è addirittura entrato in fibrillazione, con proteste, conferenze stampa, dimissioni (poi ritirate) del relatore di maggioranza, richiesta - perfino - di dimissioni del ministro da parte dei Ds e - finalmente - scarna nota ministeriale, giunta in serata, per dire che il motivo del contendere non sussiste, in quanto il ministro non ha inteso - né nella sostanza né nella forma - prevaricare le prerogative parlamentari di intervento sul decreto.
I fatti. La circolare del ministro Moratti sulle iscrizioni aveva già suscitato le proteste più veementi delle opposizioni e dei sindacati, i quali, sia pur con differenti sfumature, sottolineavano che il ministro aveva dato disposizioni su una materia che il Parlamento non aveva ancora definito, col risultato di mandare la scuola allo sbaraglio.
Ieri mattina, in commissione Cultura della Camera, la relatrice di maggioranza del decreto (relativo alla scuola d'infanzia e al primo ciclo della primaria), Angela Napoli di An, si sente spodestata. Il ministro, secondo la parlamentare, avrebbe nei fatti superato ciò che per il Parlamento era ancora oggetto di confronto. In definitiva lei, che ci sta a fare più? E quindi si dimette.
La presa di posizione dell'onorevole Napoli è una bomba nella maggioranza. Le trattative per ricomporre la frattura iniziano subito. Per intanto, però, le opposizioni fanno fuoco sia sulla maggioranza sfilacciata sia sul ministro troppo precipitoso.
"Angela Napoli è una persona seria e la sua serietà è ben dimostrata dalle motivazioni delle sue dimissioni da relatrice sul decreto legislativo di attuazione della legge sui cicli scolastici - ha commentato la senatrice diessina Chiara Acciarini -. A questo punto al ministro non rimane che fare una cosa seria: ritirare circolare e decreto e riprendere l'intero percorso dall'inizio rispettando la Costituzione".
Le parole sono diverse, ma identico l'intendimento anche per altri esponenti dell'opposizione: Andrea Colasio della Margherita, Fiorello Cortiana dei Verdi, Titti De Simone di Rifondazione. L'istanza dunque era: Moratti annulli il fallo di cui si è "macchiata" e ricominci seguendo le procedure.
Enzo Carra, responsabile scuola della Margherita, rileva che la maggioranza stessa si sta disgregando di fronte a comportamenti come quello del ministro Moratti. Una tesi sostenuta anche dal suo omologo dei Ds, Andrea Ranieri.
Il segretario della Uil scuola Massimo Di Menna, la mette addirittura sul giudiziario: la circolare, per lui, è "illegittima" al punto che il suo sindacato ricorrerà alla magistratura.
Insomma: la protesta s'infiamma, e in una conferenza stampa alle 15 i Ds formalizzano la richiesta di dimissioni del ministro Moratti. E' il momento più duro della giornata. La maggioranza prova a ricomporre la controversia. Beniamino Brocca, grande esperto di scuola dell'Udc, ammette - onestamente - che "esiste un disagio" nell'esaminare le modalità di applicazione della riforma. "La scelta di Angela Napoli è personale e non di partito" annuncia il capogruppo di An alla camera, Gianfranco Anedda, proprio mentre l'interessata è a colloquio con il ministro Moratti.
Un po' prima delle cinque la pace sembra ristabilita. Angela Napoli ritira le dimissioni. Il ministro Moratti, un'oretta dopo, diffonde una nota in due punti: il primo dice che la circolare era un atto amministrativo "dovuto", mentre il secondo assicura che non si è voluto introdurre alcuna anticipazione "rispetto al nuovo quadro normativo all'esame degli organi competenti".
La circolare dunque non viene ritirata. Le cose restano quelle che sono. Ma il guaio, per l'appunto, è che non si è capito bene esattamente quali siano e la Cgil scuola ironizza sulla precisazione della Moratti. La protesta non rientra: sabato 17 un grande schieramento politico e sindacale terrà una manifestazione nazionale a Roma contro il decreto Moratti, contro la circolare e a difesa del tempo pieno.