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La Stampa-La scuola fa saltare i conti pubblici

La scuola fa saltare i conti pubblici di Antimo Di Geronimo I docenti della scuola pubblica sono troppi e fanno saltare i conti pubblici. Ma gli stipendi degli insegnanti italiani sono tra i...

31/07/2002
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La Stampa

La scuola fa saltare i conti pubblici

di Antimo Di Geronimo

I docenti della scuola pubblica sono troppi e fanno saltare i conti pubblici. Ma gli stipendi degli insegnanti italiani sono tra i più bassi d'Europa e l'Italia, tra i paesi comunitari, è uno di quelli che spendono meno per la scuola. A fronte del 7,2% del Pil della Danimarca e del 6,2 della Francia, l'Italia, infatti, investe nel settore dell'istruzione solo il 5% del prodotto interno lordo. E paga i docenti, mediamente, 25.397 dollari l'anno contro i 29.905 della media europea. E' quanto emerge dalla lettura incrociata degli ultimi dati forniti dalla Corte dei conti e dall'ultimo rapporto sulla scuola diffuso dall'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico).

La Corte dei conti, peraltro, ha evidenziato anche una forte sproporzione nell'ambito del comparto scuola, rispetto agli altri comparti della Pubblica amministrazione, per quanto concerne il rapporto tra lavoratori a tempo indeterminato e supplenti. In buona sostanza, dunque, è troppo alto il numero dei lavoratori che aspettano da anni di ottenere la stabilizzazione del posto di lavoro. E nonostante tutto ciò i conti ancora non quadrano.

Un altro problema messo in luce dalla Corte dei conti è quello dell'aumento delle retribuzioni che, in ogni caso, si perderebbero in gran parte, tra i mille rivoli del compenso accessorio e non andrebbero ad incrementare lo stipendio tabellare vero e proprio. Insomma, troppi docenti e crescita incontrollata delle retribuzioni. Ma è davvero così? Leggendo l'ultimo rapporto Ocse sembrerebbe di no. Per lo meno se si fa un confronto con quanto guadagnano gli insegnanti l'oltralpe. Che, a differenza di quanto si creda, non lavorano di più rispetto ai loro colleghi italiani. Un esempio per tutti.

Se in Italia fosse applicato il trattamento orario che viene praticato in Spagna, fermo restando il numero di ore a livello attuale, lo stipendio annuo dei docenti salirebbe a 34.664 dollari, contro i 25.397 attualmente corrisposti. Ci sono poi i circa 36mila dollari annui dei docenti irlandesi, (che lavorano meno degli italiani), i 38mila e 600 dollari dei tedeschi, i 33mila e 500 dollari degli insegnanti britannici. L'unico neo, che traspare con evidenza rispetto agli altri paesi, è il rapporto alunni- docenti che, in Italia, supera di un paio di punti la media europea.

Ma bisogna tenere conto di un dato non trascurabile: in Italia, oltre ai docenti normali, operano circa 80mila docenti di sostegno per l'integrazione degli alunni portatori di handicap. Una scelta di civiltà che non ha eguali nel resto d'Europa e che costituisce il fiore all'occhiello del nostro ordinamento scolastico. Insomma, un esempio da imitare.

31 luglio 2002