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La Stampa-Primini" a 5 anni, costa troppo

"Primini" a 5 anni, costa troppo Uno studio critica la proposta della Moratti ROMA L'anticipo della scuola dell'obbligo a cinque anni comporterebbe un incremento degli insegnanti elementari ...

15/01/2002
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La Stampa

"Primini" a 5 anni, costa troppo
Uno studio critica la proposta della Moratti

ROMA

L'anticipo della scuola dell'obbligo a cinque anni comporterebbe un incremento degli insegnanti elementari da un minimo di 13.500 a un massimo di 27.000, con una spesa aggiuntiva tra i 490 e i 980 milioni di euro (tra i 950 e 1900 miliardi di lire). Senza dire della pingue nicchia di mercato che sfuggirebbe alle scuole materne cattoliche, che oggi accolgono gran parte dei quasi 30 mila "primini", con un business calcolato intorno ai 35 milioni di euro (circa 70 miliardi di lire). Dunque, le perplessità che alcuni ministri avrebbero sollevato alla proposta della signora Moratti, avrebbero il suffragio anche delle cifre (economiche) oltreché dei principi (pedagogici) e degli interessi settoriali. Il che non significa che la cosa sia da accantonare, ma unicamente che merita la riflessione che il governo si è dato. Queste analisi e queste tesi giungono dalla Newsletter del mensile "Tuttoscuola" (reperibile sul sito www.tuttoscuola.com) diretto da Giovanni Vinciguerra. L'ipotesi di una scuola di base "anticipata" ha da tempo i suoi adepti, tra cui lo stesso ex ministro Luigi Berlinguer, e un grande numero di pedagogisti pronti a valorizzare i diffusi livelli di maturità dei nuovi bambini, immersi in un sistema ricco di stimoli. I critici - per contro - hanno sempre sottolineato come un "anticipo" comprima eccessivamente gli spazi di crescita. Tra questi ci sono anche il prof. Bertagna e i suoi colleghi di commissione, che hanno inserito nella loro bozza di riforma una perplessità su questo punto. "Ma l'altolà venuto da esponenti della maggioranza alla proposta Moratti potrebbe avere anche ragioni più concrete - dice la Newsletter - Già oggi infatti vi sono anticipazioni di fatto dell'obbligo grazie alla primina organizzata dalle scuole materne private, prevalentemente cattoliche, soprattutto del Sud. Ogni anno si avvalgono di questa scorciatoia circa 29 mila bambini. E la primina fa anche business: si può stimare in almeno 35 milioni di euro all'anno il giro d'affari relativo; una cifra di vitale importanza per le scuole materne private, se si considera che il tanto discusso contributo statale a loro favore per il 2001 è stato di circa 90 milioni di euro". Senza contare che molti di coloro che si iscrivono alla primina poi restano nella scuola dove l'hanno fatta. La proposta Moratti introdurrebbe dunque una forma di concorrenza ? in tal caso da parte dello Stato ? in una "nicchia di mercato" finora inattaccata.L'estensione della primina produrrebbe anche una ricaduta anomala sulle iscrizioni alla prima. Infatti, un eventuale anticipo dell'obbligo di quattro o sei mesi determinerebbe un aumento del 33 per cento o del 50 per cento, rispettivamente, della popolazione scolastica iscritta in prima elementare, con ripercussioni sul numero delle classi e su quello degli insegnanti . Se l'anticipo dell'obbligo fosse di soli tre mesi - per esempio - si avrebbe un incremento di insegnanti per le prime classi del 25% (+ 13.500), che salirebbe al 33% se l'anticipo fosse di quattro mesi (+ 18.000 unità) e del 50% se l'anticipo fosse di sei mesi (+ 27.000). Di conseguenza, la spesa lieviterebbe da un minimo di 950 a un massimo di 1.900 miliardi, facendo saltare completamente il piano di rientro del budget per il personale che prevede per quest'anno una riduzione di 2.500 unità alle elementari. "E poi - dice ancora "Tuttoscuola" - l'onda di nuovi iscritti, anche se più contenuta di quella provocata dall'applicazione della legge 30/2000 sui cicli (la riforma Berlinguer - ndr), avrebbe ripercussioni sui 12 successivi anni di scuola" sia in termini di classi che di insegnanti. Questo calcolo e questa stima, tuttavia, non intendono bocciare l'ipotesi di "primina" generalizzata: la soluzione potrebbe venire dalla gradualità dell'anticipo, prevedendo, ad esempio, che nel primo anno si disponga un anticipo di due/tre mesi, nel secondo anno di quattro/sei mesi, e così via. Fermo restando che se si anticipa la scuola curricolare, si può anticipare anche la materna.