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La Stampa-Religione, a ruolo gli insegnanti

PER PARTECIPARE AL CONCORSO NECESSARIA L'IDONEITA' DALLA DIOCESI Religione, a ruolo gli insegnanti Sì della Camera. Ds e Verdi: è incostituzionale ROMA Inserimento in ruolo degli i...

16/07/2003
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La Stampa

PER PARTECIPARE AL CONCORSO NECESSARIA L'IDONEITA' DALLA DIOCESI

Religione, a ruolo gli insegnanti

Sì della Camera. Ds e Verdi: è incostituzionale

ROMA
Inserimento in ruolo degli insegnanti di religione cattolica con all'attivo un periodo di servizio di almeno 4 anni negli ultimi 10, attraverso il superamento di un concorso. Ma per prendere parte al concorso è necessario avere l'idoneità da parte della diocesi. E' questo in sintesi quanto prevede la legge approvata ieri alla Camera con un voto trasversale e una lunga scia di polemiche. Il testo, che interessa circa 13 mila docenti, è stato approvato con il sì della Casa delle libertà, della Margherita e dell'Udeur. Si sono invece opposti i Ds, lo Sdi, il Prc, il Pdci ed il Repubblicano Giorgio La Malfa.
"È incostituzionale, non ha la copertura finanziaria", dichiarano Ds e Verdi. "Ciampi non firmi la legge", chiede Rifondazione Repubblicana, "i docenti di religione vengono immessi in ruolo e gli altri precari restano nei guai", incalza la Cgil Scuola. Critiche forti che mettono in evidenza una differenza di fatto nei diritti dei lavoratori, dal momento che per gli altri precari della scuola, che hanno insegnato materie obbligatorie e che sono stati nominati supplenti in rigoroso ordine di graduatoria, non si parla di immissione in ruolo, nonostante decine di migliaia di posti vacanti.
Tra i sostenitori della legge si mette invece in risalto che la legge è "un grande atto di giustizia sociale", come ribadisce il responsabile Scuola e Università di Forza Italia, Mario Mauro. "Dopo anni di ostinata e preconcetta opposizione della sinistra e della Cgil, finalmente questi lavoratori hanno gli stessi diritti degli altri", aggiunge il portavoce di Forza Italia, Sandro Bondi. "La CdL mantiene gli impegni presi", chiosa Riccardo Pedrizzi, di Alleanza Nazionale: "Un provvedimento atteso da ben 19 anni che applica il concordato fra Italia e Santa Sede". "Finalmente - aggiunge Francesco Giro, responsabile di Forza Italia dei Rapporti con il Mondo Cattolico - gli insegnanti di religione cattolica non saranno più marginalizzati e discriminati". Non è questo il punto, replica Enrico Panini, segretario generale di Cgil Scuola: "Intendiamo difendere tutti i lavoratori, ma ci opponiamo con fermezza ad uno stravolgimento delle regole e alla riduzione della dimensione laica della nostra scuola". "È stata approvata una legge ingiusta che per dare stabilità lede il diritto di altre persone", ribadisce anche Massimo Di Menna, segretario della Uil Scuola. E spiega come questo succede: "Basta che venga tolta l'idoneità da parte dell'autorità diocesana per far diventare un docente di religione cattolica insegnante di ruolo in un'altra materia coprendo un posto che dovrebbe essere assegnato ad altri che ne hanno più diritto, scavalcando graduatorie e diritti di altri colleghi". "Solo oltre 100 mila i posti vacanti destinati al personale docente e non docente" nella scuola pubblica, "ma ogni anno nelle aule scolastiche si verifica un abituale balletto di insegnanti, a fronte di decine di migliaia di lavoratori precari iscritti nelle graduatorie per le immissioni in ruolo", ricorda il coordinamento dei precari della Cgil scuola di Roma e del Lazio.
Non convince nemmeno l'intromissione della Chiesa nella scuola di uno Stato laico, come fa notare il vicepresidente dello Sdi, Roberto Villetti: "È stato gravemente alterato il delicato equilibrio raggiunto in materia di insegnamento della religione con la revisione del Concordato fatta da Craxi. In un Paese moderno e laico, multireligioso e multietnico, sarebbe molto meglio avere un insegnamento di storia delle religioni piuttosto che un indottrinamento a senso unico". Ma nell'Ulivo non tutti concordano con queste critiche. Dalla Margherita, che con l'Udeur è l'altro partito dell'Ulivo ad aver votato con il centrodestra, il capogruppo del partito in Commissione Lavoro alla Camera, Emilio Delbono, parla di una legge "che sana una situazione inaccettabile di precariato e di iniquità, rispettando l'impegno assunto con il Concordato e l'Intesa con la Chiesa Cattolica".\