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La Stampa-Storia contesa, il governo non toccherà i manuali

Storia contesa, il governo non toccherà i manuali CONTRARIA ANCHE L'ALA LIBERAL DI FORZA ITALIA ROMA - Bufera in una tazza di tè oppure primo passo verso la "nuova cultura"? Dopo una giorn...

16/12/2002
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La Stampa

Storia contesa, il governo non toccherà i manuali

CONTRARIA ANCHE L'ALA LIBERAL DI FORZA ITALIA

ROMA - Bufera in una tazza di tè oppure primo passo verso la "nuova cultura"? Dopo una giornata di polemiche a tutto campo il ministro per i rapporti con il Parlamento Giovanardi getta acqua sul fuoco e assicura che il governo non interverrà sui libri di storia e non si terrà conto della risoluzione votata mercoledì dal Polo alla Camera: "Non spetta all'esecutivo vigilare sui manuali messi in mano agli alunni delle superiori". La risoluzione della commissione Cultura della Camera, concordano l'opposizione e i centristi della maggioranza, rispolvera la mannaia della censura e la offre in dote alle commissioni governative. L'alt è stato decretato dal segretario dell'Udc che ha bollato l'idea che il governo vigili sui libri di testo come "una baggianata sesquipedale", evidenziando la spaccatura nel Polo. Da una parte l'ala liberal di Forza Italia e i centristi, già in imbarazzo durante il voto di mercoledì, dall'altra An e il resto dei forzisti, pronti a difendere il documento di indirizzo al governo. La decisione di Giovanardi di bloccare la risoluzione è stata salutato positivamente dall'opposizione.

Il diessino Fabio Mussi ha espresso apprezzamento per le parole del ministro, mentre per il capogruppo della Margherita Pierluigi Castagnetti c'è "finalmente un po' di saggezza da parte dell'esecutivo rispetto ai kamikaze della propria maggioranza". Sulle stesse posizioni il presidente dei deputati di Rifondazione Comunista, Franco Giordano: "Meno male che ogni tanto c'è qualche barlume di buon senso".

Angela Napoli, al contrario, ha espresso il disappunto di An. "Il governo ha sbagliato a dichiarare irricevibile la risoluzione sui libri di testo- precisa- il governo è tenuto a prendere atto della volontà di una maggioranza parlamentare". E Fabio Garagnani, il forzista che ha proposto la risoluzione è stato altrettanto esplicito, mettendo in dubbio che il ministro per i rapporti con il Parlamento parlasse a nome dell'esecutivo, bensì a titolo personale. Secca, la replica di Giovanardi: "La posizione che ho espresso è quella del governo".

Il disagio dell'ala liberal di Forza Italia affiora chiaramente dalla presa di posizione Ferdinando Adornato, presidente della commissione Cultura di Montecitorio: "È evidente che qualsiasi atto amministrativo è del tutto incongruo ad affrontare una questione di così grande portata come il controllo sull'obiettività dei libri di testo". Un passo, per Adornato, "incongruo perché improprio, incongruo perché inapplicabile". Va registrato il silenzio del ministro interessato, Letizia Moratti, in difficoltà davanti ad un atto che trascina il suo dicastero in una nuova "querelle". Il silenzio della Moratti ha indotto i capigruppo dell'Ulivo a presentare un'interrogazione al governo per chiedere qual è la sua posizione in materia.

E' attesa ora una risposta ufficiale in sede parlamentare con conseguente rischio di una nuova polemica all'interno della Casa delle libertà. La senatrice socialista Maria Rosaria Manieri ha parlato di patto osceno e scellerato stipulato nel centrodestra. "Dopo aver concesso alla Lega una devolution che si propone di sfasciare l'impianto nazionale dell'istruzione pubblica - accusa- viene concesso ad An di procedere a una bella revisione storica e culturale sui libri di testo".

Per Giovanni Berlinguer, leader del correntone Ds, "si vorrebbe capovolgere la storia e fare una nuova storia come se il fascismo fosse stato una malattia tipo influenza o colite e non un evento disastroso per la storia dell'Italia, una violenta dittatura che ha soppresso ogni libertà". E voci di critica e dissenso arrivano pure dal mondo della scuola. La risoluzione, secondo il segretario generale della Cisl Scuola, Daniela Colturani disconosce la professionalità e la responsabilità dei docenti, delegittimandone ruolo e funzioni". E il segretario generale Uil Scuola, Massimo Di Menna, ribadisce che il "controllo statale sui libri di scuola è inaccettabile e antistorico". La partita nella maggioranza, comunque, non appare affatto conclusa. "Basta con la coda di paglia- incalza Fabio Rampelli di An- è il momento giusto per promuovere una grande battaglia di liberazione dall'egemonia culturale filo-marxista attraverso l'abolizione del testo obbligatorio". Le migliaia di italiani trucidati nelle Foibe e deportati in Croazia dai comunisti, i massacri perpetrati dai partigiani nel triangolo rosso dell'Emilia, il coinvolgimento dell'imperialismo sovietico in pagine oscure dell'Italia repubblicana. Tutti episodi che secondo il Polo sono trascurati nei manuali scolastici. "Non vogliamo riscrivere la storia ma soltanto farla conoscere tutta". Uno slogan che non svelenisce il clima politico, anzi rilancia la battaglia sul controllo preventivo del ministero dell'Istruzione sui libri di testo. "Non ci sarebbe nulla di strano se l'esecutivo desse indicazioni sull'opportunità, non obbligatoria, di adottare, in ogni singolo istituto, una pluralità di testi, invitando a coinvolgere nella scelta, famiglie e studenti delle superiori" chiosa il presidente dei deputati di An, Ignazio La Russa.