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Lauree abilitanti, ok della Camera: «In soffitta tirocini ed esami di Stato»

Via libera a Montecitorio, in attesa del passaggio al Senato: se la legge sarà approvata definitivamente, i tirocini saranno parte del percorso universitario e l’esame di laurea, con una prova pratica, avrà valore come esame di Stato abilitante

25/06/2021
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Corriere della sera

Valentina Santarpia

Psicologi, odontoiatri, farmacisti, veterinari, geometri, periti agrari, periti industriali, agrotecnici: sono solo alcune delle professioni che potranno essere esercitate senza tirocini ed esami di Stato, che verranno inclusi nel percorso universitario, se la legge sulle lauree abilitanti approvata questa sera dalla Camera dei deputati avrà anche il via libera dal Senato. «Un segnale davvero importante- commenta la ministra dell’università Cristina Messa- governo e Parlamento stanno puntando realmente sui giovani, sulla loro formazione, sul futuro del Paese». Si tratta della prima riforma ordinamentale presentata dal governo, su proposta del ministro Manfredi, al Parlamento, ricorda Messa, funzionale all’attuazione del Pnrr e arriva a una settimana di distanza dall’approvazione in prima lettura, sempre alla Camera, del testo con le nuove disposizioni in materia di attività di ricerca e di reclutamento dei ricercatori nelle Università e negli enti pubblici di ricerca. «Non mi stancherò mai di ripeterlo- continua Messa- perché ci sia davvero una svolta nella crescita competitiva del Paese agli investimenti devono essere affiancate le riforme e le semplificazioni».

Cosa è cambiato

Rispetto al testo originariamente presentato dal governo il disegno di legge approvato dalla Camera prevede una maggiore compartecipazione di tutti gli attori coinvolti nel processo che unisce il mondo della formazione universitaria a quello del lavoro, e un ampliamento dei titoli universitari che potranno essere resi in futuro abilitanti, in base alle iniziative che gli ordini o i collegi professionali di riferimento vorranno prendere. La procedura prevista dall’attuale articolo 4, infatti, si applicherà, in termini generali, a tutti i corsi di laurea che consentono attualmente l’accesso all’esame di Stato senza un previo tirocinio formativo esterno: il superamento certificato del tirocinio pratico-valutativo interno ai nuovi corsi di studio sarà il presupposto per accedere all’esame di laurea, con il quale si conseguirà il titolo accademico e il titolo di abilitazione, dopo aver superato una prova pratica. Mentre il nuovo articolo 5 prevede che potranno essere resi abilitanti anche i titoli universitari per l’accesso alle professioni di fisico, chimico e biologo sulle quali gli ordini di riferimento si erano già espressi. «Il conseguimento della laurea darà di per sé titolo ad esercitare la professione», sottolinea Vittoria Casa, presidente della Commissione cultura di Montecitorio. «La riforma dell’esame finale - spiega l’esponente M5S- consentirà di mantenere la qualità delle competenze e dare subito a decine di migliaia di ragazze e ragazzi l’opportunità di lavorare». Gli esami di Stato restano quindi invariati per gli avvocati, i notai, i commercialisti e gli ingegneri.