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«Le carriere non devono essere separate, un insegnante conosce tutti i problemi della sua classe»

Daniela Boscolo, docente dell'ITSC Colombo di Porto Viro sul delta del Po, fa parte della rosa dei 50 migliori insegnanti del mondo

01/11/2015
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Il Messaggero

Daniela Boscolo, docente dell'ITSC Colombo di Porto Viro sul delta del Po, fa parte della rosa dei 50 migliori insegnanti del mondo, per il concorso "The global teacher prize" che ne ha selezionati 5000 provenienti da ben 127 Paesi diversi. La Boscolo, docente di inglese, da 9 anni ha scelto di impegnarsi sul sostegno. Con enormi difficoltà ma altrettante soddisfazioni. Ed è per questo che, con lei, la scuola italiana è entrata in vetta alle classifiche mondiali.
Che cosa ne pensa della figura di un docente che sia specializzato solo sul sostegno?
«Non sono d'accordo, le carriere tra sostegno e didattica non devono essere separate. Il docente conosce le problematiche di una cattedra, di una classe e sa quali metodi adottare».
Che cosa manca alla scuola italiana?
«Innanzitutto mancano i docenti e le ore disponibili sul sostegno: i ragazzi riescono ad ottenere 18 ore sulle 32 complessive settimanali solo in casi gravissimi ma sono il 5%. La media è di 9 ore a settimana: vale a dire che il resto del tempo lo studente è solo, fa da tappezzeria in classe o in corridoio. Le famiglie si disperano e partono i ricorsi».
Come si risolve questo deficit? «Oltre che con le assunzioni, servono docenti di sostegno per aree disciplinari: in un liceo classico, ad esempio, deve andare il docente umanistico che possa collaborare al meglio nelle materie