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Liberazione-Scuola, c'è il contratto

Scuola, c'è il contratto. Ma l'Europa è lontana Cgil, Cisl, Uil e Snals siglano l'intesa sul rinnovo Roberto Farneti C'è voluto un braccio di ferro con il governo durato sei mesi, ma...

18/05/2003
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Liberazione

Scuola, c'è il contratto. Ma l'Europa è lontana
Cgil, Cisl, Uil e Snals siglano l'intesa sul rinnovo
Roberto Farneti
C'è voluto un braccio di ferro con il governo durato sei mesi, ma alla fine la vertenza per il rinnovo del contratto di un milione e 100mila lavoratori della scuola si è chiusa. L'accordo è stato sottoscritto ieri da Cgil, Cisl, Uil e Snals e prevede, sul piano salariale, aumenti medi mensili a regime di 147 euro per gli insegnanti e di 93 euro per il personale ausiliario (Ata). Soddisfatto il commento del segretario della Cgil Scuola Enrico Panini: "Abbiamo incrementato le retribuzioni accessorie; potenziato il funzionamento delle scuole autonome per dare opportunità migliori al lavoro di docenti e ata; snellite e semplificate alcune centinaia di norme per rendere più trasparenti le regole che riguardano il rapporto di lavoro; rese più veloci le modalità per far avere alle scuole le risorse utili per retribuire l'attività; mantenuta e valorizzata la struttura della contrattazione e difesi i diritti del personale".
Se si tratta di un buon accordo, tuttavia, dovranno essere i diretti interessati a dirlo. "Nei prossimi giorni - promette Panini - avvieremo la consultazione unitaria che, con migliaia di assemblee raggiungerà oltre 10mila luoghi di lavoro per illustrare e discutere i risultati raggiunti". Il problema è capire se, oltre a "illustrare e discutere", nelle scuole si potrà anche votare, come chiedono a gran voce i sindacati di base. "La Cgil in questi giorni - ricorda Piero Bernocchi, portavoce dei Cobas Scuola - ha per i metalmeccanici ripetutamente avanzato la richiesta di un referendum vincolante per convalidare il rinnovo contrattuale siglato solo da Cisl e Uil". Per coerenza la Cgil, osserva Bernocchi, "dovrebbe proporre anche per la scuola un referendum che consenta di verificare se i lavoratori ritengono accettabile o meno il contratto appena firmato". Sulla stessa posizione è la Cub, che "chiede formalmente a tutte le forze sindacali di organizzare assemblee aperte sia ai sindacati istituzionali, sia a quelli indipendenti e di base, in modo che i colleghi possano esprimersi liberamente sulla base della valutazione delle diverse proposte". Duro anche il giudizio della Gilda: per il coordinatore nazionale Alessandro Ameli, il contratto siglato da Cgil Cisl e Uil "ancora una volta fallisce l'obiettivo di ridare dignità, prestigio e motivazione ai docenti".

In ogni caso, una cosa è certa: gli stipendi dei circa 850mila docenti e dei 260mila assistenti tecnici amministrativi continueranno a essere ben lontani da quelli percepiti dai loro colleghi tedeschi o inglesi. Gli aumenti ottenuti infatti, fanno notare i Cobas, riescono a malapena a difendere il potere d'acquisto delle retribuzioni rispetto all'inflazione ufficiale "che è notoriamente - sottolinea Bernocchi - ben più bassa di quella reale". Certo, se il paragone lo si fa invece con i metalmeccanici italiani, il punto di vista cambia. Cisl e Uil dovrebbero quantomeno spiegare come mai per i docenti si possono chiedere e ottenere 147 euro lordi di aumento mentre per le tute blu i 135 euro lordi chiesti dalla Fiom diventano il pretesto prima per dire che la Cgil i contratti non li vuole fare e poi per firmare accordi separati.

Tornando alla scuola, quello del salario non è l'unico punto debole del contratto appena siglato. "I sindacati concertativi - accusa la Cub - hanno accettato la pratica sciagurata di tenere separata la vertenza in difesa della scuola pubblica e dell'occupazione dal contratto stesso, con l'effetto di indebolire entrambe le vertenze".

Sulla scuola sta infatti per piombare la mannaia della riforma Moratti che porterà al taglio di decine di migliaia di posti di lavoro. Al punto che i Cobas definiscono gli aumenti previsti dal contratto "una miserabile mancia", per di più destinata solo a quei docenti e ata che avranno "la fortuna" di conservare il posto. "Già in questi giorni i docenti nelle superiori - denuncia Bernocchi - stanno perdendo il posto a causa della applicazione arbitraria della finanziaria, con il passaggio indiscriminato di tutte le cattedre a 18 ore frontali e l'eliminazione dell'organico funzionale". Ciò accade, sottolinea ancora il portavoce dei Cobas Scuola, "mentre la ministra Moratti cerca di avviare fin dal prossimo settembre la controriforma nelle elementari e nelle medie, cancellando il tempo pieno e prolungato e riducendo del 10% l'orario generale, cosa che determinerà - avverte Bernocchi - la cancellazione di 56mila posti di lavoro in due anni".