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Libertà/Pc: «Scuole superiori, posticipare riforma»

Flc CGIL: A fine dicembre contenuti ancora oscuri

27/12/2009
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Libertà

Un avvio di riforma perlomeno tortuoso, a giudicare dalle premesse. Le iscrizioni per il prossimo anno scolastico delle scuole superiori restano tuttora fissate entro il 27 febbraio 2010 ma da più parti, nelle ultime settimane, si è andata diffondendo la voce - mai ufficializzata - di un probabile posticipo delle iscrizioni (un mese in più, dunque, entro marzo 2010). Nel frattempo, i rilievi inizialmente sollevati sui regolamenti da parte del Consiglio di Stato parrebbero scemati, profilandosi un semaforo verde sulla riforma, ma anche su questa partita manca l'ufficialità.
Contestualmente, si va allargando il gruppo di quanti chiedono il rinvio non solo - e non tanto - delle iscrizioni alle superiori ma dell'intero pacchetto della riforma Gelmini per le scuole superiori. Da ultimo si registra (vedi box sotto il testo integrale del documento) la posizione di un numero consistente di docenti del liceo Gioia, emersa da una riunione facoltativa del Collegio Docenti per «condividere informazioni circa la bozza di regolamento di attuazione della riforma della scuola superiore». Dal fronte dei dirigenti scolastici, il coordinatore dei presidi piacentini, Gian Paolo Binelli, allarga le braccia e si limita a dichiarare: «Saremo attrezzati, sia in un caso che nell'altro».
Chi non ha mai fatto mistero della propria opposizione ad un avvio della riforma a settembre 2010 è la Flc Cgil. Su questo fronte è schierata anche la Gilda degli insegnanti.
«Noi abbiamo sempre detto che i tempi non avrebbero consentito un avvio puntuale in grado anche di consentire le iscrizioni, pericolo già paventato dal'assemblea dei docenti dell'ottobre scorso», afferma Raffaella Morsia (Flc Cgil). «Questa riforma - prosegue - non è mai stata discussa nè con le associazioni professionali, nè coi lavoratori della scuola nè con le associazioni dei genitori». Aspro - ma non è una novità - il giudizio della Flc Cgil. «E' una riforma che non si può definire tale, perchè l'obiettivo è quello di tagli lineari, di privatizzare, di ridurre, non tenendo conto delle esperienze maturate e in atto, annullandonle», bolla la Morsia il nuovo corso. «Tecnicamente - prosegue - non si può avviare una riorganizzazione delle scuole superiori senza avviare un dibattito nel Paese. Siamo agli sgoccioli di dicembre, e operatori della scuola, famiglie, studenti, nessuno ha ancora idea della riorganizzazione del sistema. Le scuole, e apprezzo il loro sforzo, per non creare ulteriore confusione, tendono a comunicare un'idea di stabilità, ma non è così. Meno organici, meno ore, questa è la realtà che viene avanti, che colpirà gli alunni più deboli, con un'esplosione della dispersione scolastica».
Più articolata la posizione della Cisl Scuola, per la quale rinvio si ma solo severranno superati i limiti tecnici. «La necessità di procedere ad una riorganizzazione dell'istruzione secondaria di secondo grado è da tempo fortemente avvertita - afferma il segretario provinciale Stefano Vantadori -. La riforma ordinamentale del secondo ciclo, per la Cisl Scuola, deve garantire la pari dignità educativa, formativa, culturale e pedagogica dei vari percorsi, superando ogni impropria relazione gerarchica tra discipline umanistiche e scientifiche e tra licei e istruzione tecnica e professionale».
La Cisl Scuola ribadisce tuttavia «la propria forte contrarietà alla logica di indiscriminato contenimento dei costi da cui sono pervasi tutti i regolamenti. In particolare - avverte Vantadori - ritiene inaccettabile che la riorganizzazione del secondo ciclo d'istruzione veda coinvolte, nell'anno scolastico 2010/11, non solo le prime ma anche le seconde; è inaccettabile che nel medesimo anno scolastico le terze e le quarte classi, pur proseguendo secondo i piani di studio previgenti, scontino una riduzione dell'orario. Non si possono cambiare le regole a processi già iniziati». La Cisl Scuola ritiene inoltre indispensabile che «l'avvio del nuovo ordinamento di licei, istituti tecnici e istituti professionali veda coinvolte nell'anno scolastico 2010/11, per elementari ragioni di buon senso e secondo una consolidata prassi di gradualità, soltanto le classi prime, se e solo se saranno garantiti tutti i margini di salvaguardia del personale in servizio e saranno rispettati i tempi di orientamento alle famiglie, diversamente sarà difficile procedere con un regolare avvio ». In assenza di tutte le prerogative, anche per Cisl sarebbe auspicabile un rinvio.
Simona Segalini