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Libertà (PC): «Serve chiarezza, così si rischia la paralisi»

Decisa presa di posizione delle scuole piacentine che scrivono al ministro e ai parlamentari: «Non vogliamo più lavorare nella precarietà»

26/01/2009
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Libertà

Mancano i soldi: «Non possiamo dire ai lavoratori non so se e quando ti pagheremo»

«Non vogliamo più lavorare nella precarietà e non vogliamo dover dire ad altri lavoratori "non so se e quando ti pagheremo". La scuola pubblica e chi vi lavora ha diritto ad operare nella chiarezza».
E' l'amara conclusione del documento inviato ai parlamentari, al ministro della Pubblica istruzione e agli organi istituzionali della scuola da parte dei direttori dei servizi generali e amministrativi della provincia di Piacenza (i "Dsga" sono i segretari di un tempo, coloro che si occupano dei bilanci nelle scuole ndr).
E' un testo molto duro in cui si evoca addirittura, di fronte al mancato pagamento dei supplenti, la possibilità «di interrompere il servizio». Aggiungono anche che, in questo clima di silenzio istituzionale, si può «rischiare la paralisi di un servizio fondamentale».
In una riunione, tenutasi nei giorni scorsi, questi dirigenti hanno stilato un documento in cui sottolineano «la gravissima situazione finanziaria ed economica in cui versano gli istituti della provincia, che sono nelle condizioni di dover assicurare il servizio non solo senza avere, di fatto, la disponibilità delle risorse finanziarie, ma anche senza alcuna certezza circa la loro assegnazione da parte dello Stato».
Segue un lungo e dettagliato elenco di problemi che i direttori dei servizi amministrativi dividono in quattro parti.
Gravi sofferenze di cassa
I dirigenti sottolineano che «la mancata erogazione dei residui attivi relativi agli anni 2005, 2006 e in diversi casi 2007, dovuti a spese istituzionali non comprimibili e previsti anche su precise disposizioni, fa sì che all'avanzo di amministrazione teorico non corrispondano le reali liquidità». In sostanza, il fatto che tutti questi soldi non siano mai arrivati dal ministero, fa sì che le scuole abbiano crediti per centinaia di migliaia di euro nei suoi confronti. Negli istituti superiori i crediti non riscossi, per somme consistenti, risalirebbero anche al 2003. Secondo i direttori questa situazione si è trascinata fino all'anno scorso dato che «sono state erogate solo in parte le risorse necessarie a coprire le spese sostenute ed oggetto di monitoraggio a consuntivo, e comunque dovute per obblighi contrattuali».
Impossibilità di predisporre il nuovo Programma Annuale
A questo punto i direttori chiedendo lumi al ministero su come registrare la contabilità: «Vi è incertezza anche nella chiusura dell'esercizio 2008. E' corretto inserire i residui attivi necessari a copertura del fabbisogno finale per il 2008 senza avere la certezza dell'incasso? E in caso negativo come potremo far quadrare il consuntivo senza "andare in rosso"?».
Oneri per supplenze
Ma il punto forse più preoccupante è quando i dirigenti sostengono che, continuando così, non si potrà garantire il diritto allo studio. Ecco il passaggio: «Ci si chiede come si potrà, nel 2009, assicurare il diritto costituzionale alla istruzione con un "budget" che si è già ampiamente dimostrato inadeguato e con un vincolo del 50% come eccedenza massima richiedibile su monitoraggio. Superato il budget assegnato compresa la maggiorazione, per molte scuole al più tardi nei mesi di marzo-aprile se non prima, l'alternativa sarà interrompere il servizio».
Problemi aperti urgenti
Concludono i dirigenti: «Altri problemi specifici e non secondari aspettano risposte ormai indilazionabili. Ad esempio: il finanziamento delle ore dei gruppi sportivi da gennaio 2009 (la copertura era stata assicurata fino al 31 dicembre); la copertura degli oneri per le retribuzioni dei "Modelli viventi" nei licei artistici; il finanziamento delle attività di recupero dei debiti formativi nelle scuole superiori per l'anno scolastico in corso».
Concludono i dirigenti: «Sollecitiamo da parte del ministero la dovuta attenzione alle problematiche segnalate ed in genere a tutte quelle che riguardano le risorse alle scuole, perchè , in questo clima di silenzio istituzionale, non si debba rischiare la paralisi di un servizio fondamentale. Si chiedono, nel merito, risposte precise e puntuali: entro il 14 febbraio 2009 deve essere predisposto il programma annuale e noi vorremmo predisporlo con dati certi, corretti e nei tempi dovuti, senza dover temere commissariamenti».
Paolo Pergolizzi