Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Libertà-Scuola, rischio blocco assunzioni

Libertà-Scuola, rischio blocco assunzioni

Oltre 80 mila insegnanti inseguono i posti rimasti vacanti Scuola, rischio blocco assunzioni Presa di posizione della Cgil: diffidata la Moratti ...

17/07/2002
Decrease text size Increase text size
Libertà

Oltre 80 mila insegnanti inseguono i posti rimasti vacanti
Scuola, rischio blocco assunzioni
Presa di posizione della Cgil: diffidata la Moratti


Roma Il prossimo anno scolastico potrebbe cominciare sotto il segno della precarietà. C'è il rischio infatti che, nonostante le promesse fatte alle famiglie, il governo faccia slittare l'annunciata assunzione in ruolo degli insegnanti necessari a coprire gli oltre 80 mila posti vacanti nella scuola, sopperendo alle necessità di docenti con supplenze annuali. Una prospettiva che preoccupa i sindacati della scuola, allarmati soprattutto dal fatto che dal ministero dell'Istruzione non è stato ancora indicato il contingente di nuovi insegnanti da immettere in ruolo. "Il giorno ultimo per la stipula dei contratti è il 31 luglio - spiegano - ma a oggi ancora niente si è mosso mentre dal Tesoro arrivano forti segnali di una riduzione della spesa scolastica". Quello del blocco delle assunzioni è, insomma, un rischio non solo teorico e a settembre potrebbe portare a un'ondata di agitazioni nella scuola. Tutto si basa sui numero di insegnati da assumere. Un decreto emanato dal governo Amato prevedeva una serie di assunzioni su base triennale, a cominciare dal 1 settembre 2002, data entro al quale 30 mila nuovi docenti sarebbe dovuti passare di ruolo. A maggio il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti ridimensiona però il tutto, parlando di 21 mila nuovi possibili insegnanti. "Una cifra già molto al di sotto della soglia dei posti vacanti, che sono più di 80 mila", denuncia Enrico Panini, segretario generale della Cgil-Scuola. Ma non è tutto: "I pensionamenti previsti entro l'anno sono 21.800, quindi le assunzioni non coprirebbero neanche il turn over". La situazione, già grave, precipita nelle ultime settimane quando, a detta dei sindacati, nel mondo della scuola comincerebbero a girare nuove cifre sulle possibili immissioni in ruolo: 8, massimo 9 mila nuovi insegnati, cifra lontanissima non solo dai 30 mila promessi da Amato, ma anche dai 21 mila per i quali si era impegnata la Moratti. Salvo poi, arrivare a ieri quando, allarmati dall'immobilismo del ministro dell'Istruzione, l'ipotesi di un blocco delle assunzioni si è fatta strada in maniera determinata. "Non è questa la strada per elevare la qualità della scuola pubblica", hanno denunciato ieri Cgil, Cisl, Uil Scuola, Snals e Gilda. Per il prossimo 23 luglio è fissato un nuovo incontro al ministero dell'Istruzione, ma le previsioni sono tutt'altro che ottimistiche. "Le nomine in ruolo non si faranno - dice infatti Panini - oppure le poche che verranno fatte non avranno decorrenza economica da settembre 2002 perché avvenute dopo il 31 luglio. La situazione è gravissima, anche perché una decisione di questa portata non ha precedenti ed è l'ouverture di un inizio di anno ampiamente a rischio prima ancora di partire". La Cgil ha anche dato mandato ai suoi legali "per diffidare e denunciare il ministero dell'Istruzione per le mancate nomine in ruolo che rappresentano - ha detto Panini - anche una interruzione di servizio pubblico, perché siamo in presenza di oltre 80 mila posti vacanti". Carlo Lania