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"Ma le famiglie povere non vanno sul web"

La Repubblica "Ma le famiglie povere non vanno sul web" Insegnanti e genitori fiduciosi, ragazzi scontenti: "Così non potremo nascondere più niente" ANNA GRITTANI ...

31/10/2001
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La Repubblica

"Ma le famiglie povere non vanno sul web"

Insegnanti e genitori fiduciosi, ragazzi scontenti: "Così non potremo nascondere più niente"

ANNA GRITTANI


Il registro scolastico depositario di tutti i segreti, è un tabù già violato a Bologna e in Lombardia, tra poco anche a Bari finirà nella rete e il direttore regionale dell'istruzione Giuseppe Fiori ne è entusiasta: "Un'iniziativa del genere è decisamente auspicabile '#8211; osserva '#8211;. È uno dei modi per coinvolgere maggiormente le famiglie nella vita scolastica". Tra poco, on line, si potranno consultare i registri del liceo ginnasio Orazio Flacco, una volta segretissimi. È questa la prima scuola della provincia a dotarsi di un simile strumento. Segno di un evolversi dei tempi? Per Prudenza Maffei, insegnante di matematica al Flacco, "ci sono degli aspetti positivi perché i ragazzi si sentono stimolati ad autocontrollarsi. Il problema è che la valutazione numerica è poco espressiva, perché è un'indicazione quantitativa e non qualitativa". Sul valore dei voti si esprime anche il collega Francesco Maiorano dell'Istituto tecnico commerciale "Romanazzi". "L'iniziativa è interessante '#8211; dice '#8211; anche noi ci stiamo pensando. Il problema è che tante volte i voti sono provvisori. Sarebbe meglio mandare on line l'esito di un modulo". La preside dell'Itc '#8216;Giulio Cesare' Beatrice Mezzina sottolinea un altro problema: "Le forme di comunicazione devono tener presente anche lo stato sociale della famiglia. Una soluzione del genere coinvolge i genitori che già si interessano dei figli, ma esclude gli strati sociali più deboli, che certo non si mettono a cercare i voti su un sito". Contenti i genitori. Saverio Mattia, papà di una ragazza del Flacco, afferma: "È una possibilità senz'altro positiva. Ma poi è indispensabile il confronto diretto con i docenti per un approfondimento". I più scontenti sono i ragazzi. Alessandra Dammacco della 3a B del Romanazzi commenta: "Così non potremo nascondere più niente". Il suo compagno Domenico Musci non ha timori: "È una soluzione comoda per i genitori. Quanto a me, se voglio fare festa lo dico chiaramente e i miei capiscono".

Insegnanti e genitori fiduciosi, ragazzi scontenti: "Così non potremo nascondere più niente"

ANNA GRITTANI

Il registro scolastico depositario di tutti i segreti, è un tabù già violato a Bologna e in Lombardia, tra poco anche a Bari finirà nella rete e il direttore regionale dell'istruzione Giuseppe Fiori ne è entusiasta: "Un'iniziativa del genere è decisamente auspicabile '#8211; osserva '#8211;. È uno dei modi per coinvolgere maggiormente le famiglie nella vita scolastica". Tra poco, on line, si potranno consultare i registri del liceo ginnasio Orazio Flacco, una volta segretissimi. È questa la prima scuola della provincia a dotarsi di un simile strumento. Segno di un evolversi dei tempi? Per Prudenza Maffei, insegnante di matematica al Flacco, "ci sono degli aspetti positivi perché i ragazzi si sentono stimolati ad autocontrollarsi. Il problema è che la valutazione numerica è poco espressiva, perché è un'indicazione quantitativa e non qualitativa". Sul valore dei voti si esprime anche il collega Francesco Maiorano dell'Istituto tecnico commerciale "Romanazzi". "L'iniziativa è interessante '#8211; dice '#8211; anche noi ci stiamo pensando. Il problema è che tante volte i voti sono provvisori. Sarebbe meglio mandare on line l'esito di un modulo". La preside dell'Itc '#8216;Giulio Cesare' Beatrice Mezzina sottolinea un altro problema: "Le forme di comunicazione devono tener presente anche lo stato sociale della famiglia. Una soluzione del genere coinvolge i genitori che già si interessano dei figli, ma esclude gli strati sociali più deboli, che certo non si mettono a cercare i voti su un sito". Contenti i genitori. Saverio Mattia, papà di una ragazza del Flacco, afferma: "È una possibilità senz'altro positiva. Ma poi è indispensabile il confronto diretto con i docenti per un approfondimento". I più scontenti sono i ragazzi. Alessandra Dammacco della 3a B del Romanazzi commenta: "Così non potremo nascondere più niente". Il suo compagno Domenico Musci non ha timori: "È una soluzione comoda per i genitori. Quanto a me, se voglio fare festa lo dico chiaramente e i miei capiscono".