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Manifesto-Cobas, Snals e Gilda confermano le mobilitazioni

Cobas, Snals e Gilda confermano le mobilitazioni. La Cgil rimanda a marzo. Oggi tocca agli studenti CINZIA GUBBINI - ROMA Si sono perfino autotassati per riuscire a far pubblicare a pagamento da...

12/02/2002
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il manifesto

Cobas, Snals e Gilda confermano le mobilitazioni. La Cgil rimanda a marzo. Oggi tocca agli studenti
CINZIA GUBBINI - ROMA

Si sono perfino autotassati per riuscire a far pubblicare a pagamento dai quotidiani locali le ragioni dei 600 insegnanti e lavoratori della scuola. Scatta da Padova la mobilitazione "dal basso" per lo sciopero del 15. "A prescindere dalle nostre personali appartenenze sindacali e politiche, rimangono valide tutte le motivazioni per aderire alla manifestazione di Roma" sostengono in un documento che grazie ad Internet (rete-di-scuolepd@email.it) sta raccogliendo consensi anche nelle scuole di Treviso, Venezia e Vicenza. "E stiamo anche organizzando un'assemblea cittadina, perchè vogliamo ribadire che non si è esaurita la necessità di opporsi alla riforma Moratti" sottolinea Giuliana Beltrame a nome del coordinamento padovano.
Insomma, l'iniziativa dei professori di Padova testimonia del clima di mobilitazione che si respira nella scuola. Non da oggi, certo; ma molte aspettative erano maturate proprio in vista dello sciopero del 15 febbraio poi revocato dai confederali e confermato invece dai Cobas, dallo Snals, dalla Gilda e dall'Unicobas. Tanto più che l'intesa firmata il 4 febbraio con il governo non fa troppa presa sui lavoratori della scuola, perché il vero scontro sul rinnovo del contratto deve ancora inziare. Si prevede, quindi, che l'astensione dal lavoro sarà consistente.
A Roma si terrà anche una manifestazione nazionale (da piazza Esedra alle 10), indetta dai Cobas, dal Sincobas, dallo Slai e dalla Cub a cui parteciperanno tutte le categorie del pubblico impiego. Ma va da sé che il settore della scuola sarà uno dei più forti. Piero Bernocchi, portavoce dei Cobas scuola, di ritorno da Porto Alegre, spiega: "Alla manifestazione parteciperanno anche gli studenti e parti importanti del movimento dei movimenti che in Brasile ha ribadito l'intenzione di mettere al centro della contestazione il tema della scuola". Proprio ieri gli studenti hanno annunciato per oggi lo Student action day che interesserà, oltre Roma, il Veneto, la Liguria, la Campania, la Lombardia e l'Emilia Romagna. Blitz e cortei in difesa della scuola pubblica e per la riappropiazione di spazi culturali. E se la parola d'ordine della manifestazione del 15 sarà un netto "no alla guerra", per i lavoratori della scuola e gli studenti riparte la battaglia contro la riforma Moratti: "Ma lo sguardo è anche all'Europa - continua Bernocchi - per cui con la moneta unica torna forte il richiamo ai salari europei. Per non parlare dell' articolo 18. Non solo per difenderlo, ma per affermare che è ora di pensare a un nuovo Statuto dei lavoratori che estenda le garanzie anche all'area del precariato".
E se i Cobas si riconfermano gli "irriducibili" della scuola, questa volta a dare battaglia c'è anche lo Snals. Un bello scacco per Cgil, Cisl e Uil, ma non mancano frecciatine contro il secondo sindacato della scuola che è stato praticamente assente dalle mobilitazioni di novembre e di dicembre, veri mesi caldi. "Ma noi siamo un sindacato autonomo", si difende il segretario dello Snals, Fedele Ricciato. Che critica aspramente, invece, il segretario generale della Cgil, Sergio Cofferati: "E' tempo che il leader della Cgil faccia cadere la maschera e dica chiaramente se vuole battersi per i lavoratori o assumere una leadership politica". E i toni del sindacato sono davvero sorprendenti: "Scioperiamo perché la riforma sia discussa in parlamento, contro la devolution che indebolisce l'autonomia scolastica, contro una concezione aziendalistica della scuola e contro l'esternalizzazione dei servizi Ata", spiega Ricciato che quasi quasi rimpiange la mancata occasione di uno sciopero unitario: "non aderivamo allo sciopero dei confederali, ma la scelta della data era stata fatta apposta..". E la Cgil? "Abbiamo sempre detto che l'intesa del 4 febbraio non esaurisce i problemi politici con cui la scuola ha a che fare in questo momento - spiega deciso il segretario della Cgil scuola, Enrico Panini - tant'è che abbiamo già individuato una prossima scadenza di mobilitazioni, che partirà la prima settimana di marzo. Ma lo sciopero del 15 era stato convocato su una serie di obiettivi, il governo ha fatto dei passi indietro. Occorre essere conseguenti".
All'interno della Cgil non sono mancati malumori: "Più che altro c'è un po' di delusione, perché è ovvio che gli aspetti significativi dello sciopero per i lavoratori erano altri - spiega Pino Patroncini, di "Cambiare rotta" - purtroppo queste sono le regole del gioco. Forse la Cgil doveva essere in grado di rilanciare subito un grande appuntamento di mobilitazione, perché il clima è quello giusto".