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Manifesto-Finanziaria, incidenti di manovra

Finanziaria, incidenti di manovra Presentato un emendamento impresentabile sullo scudo fiscale. La maggioranza arranca verso la fiducia. E intanto vota una promessa: più soldi alle scuole private ...

19/12/2002
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il manifesto

Finanziaria, incidenti di manovra
Presentato un emendamento impresentabile sullo scudo fiscale. La maggioranza arranca verso la fiducia. E intanto vota una promessa: più soldi alle scuole private
PAOLO ANDRUCCIOLI
Ancora un rinvio per il maxicondono fiscale, l'ennesima strizzatina d'occhio alle scuole private, una corsa contro il tempo su tutto il resto. La legge finanziaria prosegue a tentoni il suo iter al senato. E ipoteca anche quelle future: ieri sera i capigruppo della Casa delle libertà hanno approvato un ordine del giorno che impegna il governo ad aumentare il contributo alle famiglie "per l'attività educativa" (privata, s'intende) a 50 milioni di euro per il 2004 e 70 per il 2005. Su questo punto, consenso unanime nella Casa. Un po' meno su tutto il resto, al punto che ormai per molti è chiaro che l'approvazione della Finanziaria nel tempo regolamentare è a rischio, a meno di un ricorso dell'esecutivo al voto di fiducia. Ieri il capogruppo di Forza Italia al senato, Renato Schifani ha smentito le "illazioni" della sinistra in proposito. "Angius stia tranquillo - ha detto Schifani, rispondendo alle dichiarazioni in precedenza fatte dal capogruppo diessino circa la possibilità di un blitz sulla fiducia venerdì, giorno dello sciopero dei giornalisti - non c'è nessuna ipotesi di fiducia in vista sulla finanziaria. Il governo e la maggioranza stanno proseguendo e proseguiranno serenamente l'iter di approvazione". Ma le parole del portavoce non appaiono oggi troppo credibili visto l'andamento delle votazioni, la difficoltà con cui il governo è arrivato al maxi-emendanento del condono e le tante gaffe in cui la maggioranza è incappata.

Ieri il governo è stato battuto in aula nella votazione di un emendamento sulla ricerca industriale ed è incappato in un incidente parlamentare clamoroso a proposito dello scudo fiscale: Antonio Azzolini, che non è l'ultimo dei peones ma il presidente della commissione bilancio del senato, forzitaliota, ha presentato un emendamento a un articolo della finanziaria già approvato dall'aula e dunque licenziato. Ovvero non più emendabile. L'emendamento voleva ridurre al 2,5% l'aliquota per il rientro dei capitali dall'estero. Dopo la gaffe tecnica, Azzolini ha fatto sapere che è allo studio una "soluzione alternativa per inserire in finanziaria" il calo delle aliquote per la tassa dello scudo fiscale. Nella sua ingenuità, l'incidente ha svelato direttamente l'ansia del governo impegnato a cercar soldi in un momento di vera crisi e di buco delle finanze pubbliche. Azzolini ha detto infatti che "il ministro Tremonti ritiene che tagliando l'aliquota non si perda gettito perché si allarga la platea di coloro che sono interessati alla sanatoria". Si tratta anche di un'ammissione di un fallimento: neppure norme così favorevoli per chi ha commesso irregolarità sono finora servite per far rientrare i soldi fermandoli in Italia e per fare gettito. "Governo e maggioranza - commenta il capogruppo ds in commissione bilancio, Lanfranco Turci - sono ormai ipnotizzati dal fantasista Tremonti, al punto di commettere madornali e grotteschi errori procedurali".

Intanto al senato si preme sull'acceleratore per chiudere i lavori entro domani. Ieri sono stati approvati altri articoli tra cui lo stanziamento per gli asili nido nelle aziende, nuove regole sul bonus per l'occupazione e l'articolo 58 sullo sviluppo economico che stanzia 20 milioni di euro per il prossimo anno e 143 per il 2004. Contro la finanziaria e contro le false promesse del governo Berlusconi cominciano però ad allargarsi le critiche e le proteste. Ieri il segretario della Cisl, Savino Pezzotta, ha dichiarato che il governo rimette in discussione gli impegni presi con il Patto per l'Italia. La Cgil, che non ha mai creduto alle promesse e che non ha firmato il Patto, continua a contestare la finanziaria in ogni sua parte. Molti dubbi cominciano a sorgere anche in casa Uil.

Crescono anche le proteste e le polemiche di vari settori sociali e del mondo del lavoro. Ieri il presidente della Confcommercio Sergio Billè ha dichiarato che "il condono è il male minore per evitare il peggio". Anche Billè, che scopre che le casse dello Stato sono ormai vuote, auspica solo che si ridia un po' di fiducia a un'Italia che ha vissuto un anno così sfortunato (ritorna il tema della jella). C'è poi chi non ha tempo da perdere in dichiarazioni. Si tratta per esempio dei medici del servizio sanitario nazionale (tra cui anche i veterinari, gli anestesisti e i radiologi) che oggi entrano in sciopero contro le politiche del governo.

Nel frattempo la devolution potrebbe partire già con la finanziaria, avere il suo primo banco di prova a gennaio. Il paradosso è meno apparente di quel che sembra visto che molte regioni hanno già annunciato che non applicheranno le direttive sul condono fiscale. Ieri è stata la volta della Toscana. Condono: no grazie.