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Manifesto-I DS non sono neutrali

I Ds non sono neutrali" Bersani: "Sul Dpef Cisl e Uil non hanno ancora preso impegni" I responsabili economici Comunicato congiunto di Quercia e Margherita: "Accordo modesto" ANDREA COLOMBO ROMA ...

06/07/2002
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il manifesto

I Ds non sono neutrali"
Bersani: "Sul Dpef Cisl e Uil non hanno ancora preso impegni"
I responsabili economici Comunicato congiunto di Quercia e Margherita: "Accordo modesto"
ANDREA COLOMBO
ROMA
Subito dopo la firma del Patto per l'Italia i responsabili economici della Quercia, Pierlugi Bersani, e della Margherita, Enrico Letta, hanno diffuso un comunicato congiunto, nel quale l'accordo viene definito, "modesto".

Bersani, il termine che tu e Letta avete usato per definire il patto, "modesto", non è un po' riduttiva rispetto alla gravità di quel che è accaduto?

Era un comunicato congiunto, e i toni riflettono questa sua natura. E' fondamentale che, nella sua dimensione parlamentare, l'Ulivo mantenga una posizione unitaria. Detto questo, ribadisco la nostra assoluta contrarietà a ogni modifica dell'art. 18.

La Margherita, pur criticando l'accordo, ha sostenuto che comunque la politica non deve "invadere il campo delle relazioi sindacali". E' un'affermazione di neutralità?

I Ds non saranno neutrali. Sosterremo tutte le iniziative, unitarie o divise, contro la modifica dell'art. 18.

Mercoledì prossimo si svolgerà l'incontro chiesto da Cofferati con tutte le forze d'opposizione. Alcune componenti dell'Ulivo affermano che è necessario incontrare anche la Cisl e la Uil. Cosa ne pensi?

Nei mesi scorsi, sia come Ds che come Ulivo, abbiamo avuto incontri con tutti. Mercoledì vedremo Cofferati perché da parte sua è venuta un richiesta precisa, a mio parere molto intelligente e opportuna. Ma non abbiamo alcun problema nell'incontrare non solo le altre organizzazioni sindacali, ma anche le imprese. Mi interesserebbe un'iniziativa ad arco molto ampio che coivolgesse anche le imprese. Non bisogna dimenticare chegli artigiani e la Confcomercio hanno fatto sull'art. 18 affermazioni inequivoche.

Però hanno firmato il patto.

E' vero, ma non vedo uno schiacciamento sulle posizioni di Confindustria e del governo.

In parlamento, l'Ulivo riuscirà a mentenere la posizione unitaria di cui parlavi prima?

Sul no alle modifiche dell'art. 18 penso ci possa stare tutto il centro sinistra. E così sulla necessità di mettere a punto un nuovo quadro di diritti, senza eliminare,sia chiaro, quelli che ci sono, ma adeguandoli alle necessità del presente. Ma è anche importante avanzare una proposta positiva sulla quale riprendere i fili del confronto.

Non pensi che per quanto riguarda l'unità sindacale la situazione sia ormai compromessa?

Di certo è una situazione molto complicata, anche perché non si capisce bene quale grado di adesione ci sia, da parte degli altri sindacati, nei confronti del Dpef, cioè degli scenati macroecnomici. Cisl e Uil ci hanno assicurato nelle ultime ore di non aver preso alcun impegno a questo riguardo. E' un punto molto importante. Se alla divisione sui diritti, si aggiungesse anche quella sulla politica economica, allora sì che le cose si farebbero serie.

Qual è il giudizxio sulle altre voci del patto?

Molto deludente sul sud e sulk fisco, anche senza tener conto dell'immenso punto interrogativo rappresentato dalla riforma Tremonti. Inoltre c'è una serie di elementi non credibili perché privi di copertura, come lo stanziamento per gli ammortizzatori.

Come intendete muovervi in parlamento?

Presenteremo una sorta di contro-Dpef con le nostre proposte. E' opportuno ricordare che l'anno scorso l'opposizione ci prese in pieno. Basta andarsi a riguardare le cifre per constatarlo. Ci opporremo a tutte quelle norme che, in applicazione di questo patto, comportino modifiche dell'art. 18.