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Manifesto: La crisi economica negli asili nido di Reggio Emilia

diversi genitori ultimamente hanno ritirato i figli dalla scuola materna. Probabilmente per problemi economici,

09/01/2009
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il manifesto

Giuseppe Caliceti
I segni della crisi economica si vedono anche dalla piccole cose. Per esempio, mia figlia è iscritta a un nido convenzionato con i nidi comunali di Reggio Emilia. Al pagamento dell'ultima retta del 2008 l'impiegata ci ha detto che diversi genitori ultimamente hanno ritirato i figli dalla scuola materna. Probabilmente per problemi economici, ha aggiunto. Ci ha detto che sono un po' in difficoltà col pagamento delle insegnanti della scuola materna. Ci ha detto che dal 2009 c'è un aumento del 5% per ogni bambino. Proprio per permettere il regolare pagamento delle insegnanti.
Già il prezzo non è certo tra i più bassi d'Italia, pensi. Vabbè, che fai? Ti adegui, finchè ce la fai. Ci tengo però a far sapere che il comune di Bologna ha previsto nel 2009 asili nido e mense scolastiche gratis, o con fortissime esenzioni, per i figli dei cassintegrati, di chi viene licenziato e dei precari a rischio. Una misura anti-crisi che potrebbe essere presa in prestito anche da altri comuni italiani per far fronte al mutamento dello scenario economico che sta impoverendo la famiglie. Si parla sempre di tutelare la famiglia, questo è un modo concreto.
Il provvedimento è stato annunciato qualche settimana fa dall'assessore alla Scuola Milli Virgilio: «Esistono già delle forti esenzioni sulla base delle fasce di reddito - ha spiegato l'assessore - ma in questa situazione é necessario dotarsi di uno strumento veloce, flessibile e non burocratico per rispondere in maniera immediata alle mutate condizioni di lavoro, e di conseguenza economiche, delle persone. Ho proposto alla giunta di cominciare dalla scuola».
Per il momento non ci sono stime precise né sui costi né sulla quantità di famiglie che saranno interessate dal provvedimento. L'ufficio scuola sta lavorando insieme al settore programmazione per definire strumenti e obiettivi di questa prima misura anti-crisi che è stata oggetto di un confronto con i sindacati e nella cui attuazione saranno coinvolti i centri di assistenza fiscale.
Nei regolamenti comunali esistono già dei meccanismi che consentono di pagare meno alle persone che vedono calare il proprio reddito. «Tuttavia - ha spiegato la Virgilio - crediamo che in questa situazione di crisi, servano delle misure che diano subito delle risposte ai cittadini in difficoltà, senza aspettare i tempi tecnici dell'adeguamento dell'Isee».
La misura si rivolge in primo luogo ai cassintegrati, alle persone che vengono licenziate e ai precari con contratti a tempo determinato a rischio. «Ci auguriamo - ha detto Virgilio - che questo provvedimento possa essere un esempio su scala provinciale e regionale. Anche perché, confrontandoci con i sindacati, ci ritroveremo inevitabilmente a riflettere su un contesto più ampio di quello del nostro territorio comunale».
Il 20 gennaio a Bologna ci sarà un vertice anti-crisi convocato dal sindaco Cofferati, che coinvolgerà anche le aziende di servizi a partecipazione comunale, per individuare nuovi settori in cui poter intervenire a sostegno delle famiglie in difficoltà.
L'idea della giunta è estendere questo meccanismo anche ad altri servizi, anche se le misure contenute nel primo pacchetto riguardano asili nido e mense scolastiche. L'intenzione è quella di coinvolgere anche le aziende partecipate del Comune, come l'Atc per i trasporti e Hera per la fornitura di acqua e gas. Una buona idea. Una bella notizia.