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Manifesto-Salvate i nostri bambini

editoriale CONTRO...

11/11/2002
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il manifesto


editoriale

CONTRORDINE
Salvate i nostri bambini
ALESSANDRO ROBECCHI
Alle scuole medie, tra poco, non si potrà usare la parola "imperialismo". Vietato, come fumare in corridoio, nota sul diario. Essendo parola di origine marxista, essa non piace al senatore Valditara (An) che ne chiede, per così dire, il ritiro dalle scuole medie su tutto il territorio nazionale (e speriamo pure dai distributori automatici). Per i bimbi italiani in età scolare (elementari e medie) si avvicina l'ora dei nuovi programmi, decisi dall'impareggiabile duo Moratti-Valditara. Non si scherza, ragazzi: tornano le poesie a memoria, l'analisi logica, tutta roba tosta che i comunisti avevano vietato per lassismo. Le poesie a memoria, diciamolo, non sono un gran problema: gliele si farà entrare, in quelle zucche vuote di meravigliosi undicenni, in seconda media, cioè all'età in cui un ragazzino conosce già a memoria diversi autori (Vasco Rossi, i Lunapop), e sa maneggiare il mouse come un campione. Oltre alle poesie a memoria, porca miseria, toccherà studiare i miti e le leggende, la mitologia, l'epica, i supereroi, o - come preferisce il senatore Valditara - i vari personaggi "evocativi di valori". Nella rivisitazione del passato da somministrare ai dieci-dodicenni d'Italia, i programmi vorrebbero dare una "dimensione spirituale" e non, come ai tempi dei comunisti, una "dimensione sociologica". E' una riforma di stampo gotico-medievale, un po' dark, magari anche un po' sul versante fantasy: se fosse un videogioco invece che un programma scolastico farebbe furore, tra i ragazzini.

Bene: mentre il mitico Thor e permalosissimi mostri nibelunghi se la vedono a mani nude con i bimbi, poverini, già impigliati nell'analisi logica, il duo diabolico dei nuovi programmi passa ad altro. La Storia, per esempio. Un periodo molto importante che non viene studiato e approfondito abbastanza, è, come tutti sapete, "la storia europea dalla caduta dell'Impero Romano all'anno Mille". Su questo, in effetti tra i ragazzini delle medie (e in tutto il paese, probabilmente) c'è discreta ignoranza. Una lacuna che il senatore Valditara è deciso a colmare: ci vogliono più ore di studio per l'anno Mille e pazienza se si toglierà qualcosa al Novecento. Anzi: "non è pensabile dedicare al `900 un anno pressoché intero".

Il Risorgimento, invece, avrà più spazio, la formazione dello stato nazionale pure, sempre a scapito del Novecento, che passa, per così dire, in seconda serata. Ci si arriverà con calma, in terza media, passando per il congresso di Vienna e giungendo infine al capolinea: la caduta dei regimi comunisti. Bingo. Quanto alle parole vietate, imperialismo è la prima, poi si vedrà. Dopo tutto, bisogna difendere i nostri ragazzi. Non sai mai che dopo un'infanzia di poesiole a memoria, analisi logica, fiabe, mitologie, rincoglioniti da ore e ore di lezione sull'anno Mille, si imbattano in un termine marxista. Potrebbero esplodere. Se proprio non si può evitare di parlare del Novecento, che il marxismo sia visto nella sua luce più splatter, tipo Pol Pot, così non gli verrà in mente, ai pargoli, di diventare no-global, un domani.

Però non si parla di multe o sanzioni, né si dice se i bidelli verranno addestrati a orecchiare nei corridoi se qualcuno per caso dice "imperialismo", oltre a "cazzo" e "quella stronza di matematica". Si apre un periodo difficile per i rampolli del miracolo italiano: gli avevano promesso i computer e internet e gli ammollano a tradimento polverosi testi di epica e mitologia, che sòla, ragazzi.

Tutte queste belle cose, questi atti indecenti di torture sui bambini e ragazzini italiani, sono in discussione al Senato, filano verso l'approvazione. Compresa la sbandierata ricomparsa di rigorosi insegnamenti di grammatica e sintassi, per "contrastare lo spontaneismo nel linguaggio e nella scrittura". Ci mancherebbe altro che uno mi viene su spontaneo. Uniformare, mettere in riga.

E così, con l'italiano parlato imparato dal nazional-brianzolo televisivo e con quello scritto più ordinato e meno "spontaneo", i nostri ragazzi potranno guardare con ottimismo al futuro, magari pensando che il 68 l'ha fatto Pol Pot, però sapendola lunghissima sull'anno Mille e su antichi barbatrucchi mitologici. Il tutto mentre il coro, sullo sfondo, come nelle tragedie greche, gioisce e si congratula per l'eliminazione dai programmi delle scuole elementari e medie delle perniciose incrostazioni ideologiche comuniste. Che dire? Save the children.