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Manifesto-Scuola, precari in rivolta

Scuola, precari in rivolta In piazza a Roma: no ai tagli, sì al riequilibrio delle graduatorie. Ma il governo è in ferie IAIA VANTAGGIATO ROMA Ennesima protesta dei precari della scuola, ieri ...

27/08/2003
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il manifesto

Scuola, precari in rivolta
In piazza a Roma: no ai tagli, sì al riequilibrio delle graduatorie. Ma il governo è in ferie
IAIA VANTAGGIATO
ROMA
Ennesima protesta dei precari della scuola, ieri mattina, davanti a Montecitorio. Chiedono l'equiparazione delle abilitazioni, provvedimenti urgenti che siano in grado di riequilibrare le graduatorie, immissioni in ruolo, regole certe sul reclutamento, blocco dei tagli dell'organico nonché definizione di norme che riconoscano il servizio prestato. Ma a riceverli c'è solo un manipolo di poliziotti e - immolato ad accogliere una loro delegazione - resta patetico un sedicente funzionario incapace di fornire spiegazione alcuna. La sottosegretaria Valentina Aprea? E' a Rimini. Il ministero dell'istruzione? Chiuso per ferie.

Uniche interlocutrici - in una piazza bruciata dal sole - le parlamentari diessine Alba Sasso e Piera Capitelli che rinnovano l'impegno del loro partito nella lotta al precariato. E chiedono, per bocca del capogruppo Violante, che Moratti si presenti in commissione cultura per spiegare cosa realmente intenda fare per far partire l'anno scolastico con la necessaria regolarità. Né ha mancato di farsi sentire la parlamentare del Prc Titti De Simone che in Commissione scuola ha dichiarato: "L'atteggiamento della maggioranza è scandaloso. Il ministro Giovanardi - a nome del governo - aveva promesso un sollecito intervento che, a poche ore dall'inizio delle lezioni, non è ancora stato effettuato".

E inutilmente si sgola il responsabile cultura e istruzione della Margherita Enzo Carra nel reclamare in parlamento la presenza di Letizia Moratti e del parsimonioso Tremonti: "Sarà lui - afferma Carra - a dover chiarire quale destino attende i supplenti precari e in che misura vorrà mettere mano ai cordoni della borsa per garantire la regolare riapertura dell'anno scolastico". Se non ci fosse questo caldo staremmo freschi. Perché dei due - inutile dirlo - non c'è nemmeno l'ombra.

Solidarietà nei confronti dei precari scesi in piazza hanno espresso anche i Verdi che denunciano l'inasprirsi di una guerra tra poveri mentre il segretario della Cgil scuola Enrico Panini parla di "un assordante silenzio del governo sulle nomine": "L'obiettivo del governo - secondo Panini - è quello di avere un forte numero di precari, di farli assumere con la chiamata diretta da parte delle singole scuole e di licenziarli con facilità".

Sul piede di guerra sembrano scesi anche gli altri sindacati confederali: Cisl, Uil, e Snals come ogni anno promettono battaglia e convocano tavole imbandite in quel di viale Trastevere. Temiamo che - come gli altri anni - la cena sia loro troppo gradita.

Ciò che serve, piuttosto, è un decreto urgente - quale quello che in un batter di ciglia e in un meschino calcolo di voti elettorali è stato fatto per il calcio - un decreto che tutti chiedono a gran voce. Un decreto e non un disegno di legge governativo come quello che approderà presto in aula, del quale non si conosce il contenuto ma che di certo "minaccia" il riordino del sistema di reclutamento del personale: il fantasma è quello della chiamata diretta che consentirebbe ai presidi di conferire nomine temporanee e di farlo in modo assolutamente arbitrario.

Restano certo, pensa qualcuno, gli incarichi a tempo indeterminato. Maggiore punteggio, maggiore possibilità di ottenere una cattedra. Ed è qui che sembra farsi più dura e insensata la guerra tra i precari storici e i "sissini". Perché è inutile analizzare nel dettaglio la lista della spesa: di cattedre non se ne vedono. La riorganizzazione degli organici (accorpamenti di classi che compromettono la continuità didattica e la qualità dell'apprendimento, possibilità da parte degli insegnanti in ruolo di coprire sino a 24 ore, nomina degli insegnanti di religione) non ha prodotto altro che tagli. Di personale docente e non docente. Un esempio? Lo scorso anno, a Bergamo, c'erano 4 posti disponibili per l'immissione in ruolo di quattro docenti di scienza. Oggi quei quattro posti non ci sono più ma nessun docente precario - sia esso storico o sissino - è mai stato assunto.

Con buona pace degli studenti che potranno con gioia racimolare qualche altro giorno, mese o anno di vacanza.