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Mattino-Anche cinema e tv nel liceo della Moratti

Anche cinema e tv nel liceo della Moratti GATY SEPE A scuola per imparare italiano, matematica, lingue. Ma anche tv, cinema, pubblicità e videomusica. E perché no, visto che oltre che nella soci...

01/03/2003
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Il Mattino

Anche cinema e tv nel liceo della Moratti
GATY SEPE
A scuola per imparare italiano, matematica, lingue. Ma anche tv, cinema, pubblicità e videomusica. E perché no, visto che oltre che nella società delle immagini e della comunicazione siamo anche in una realtà sempre più multietnica, i rapporti tra il mondo giudaico-cristiano e l'Islam. Si apre a nuovi linguaggi e nuove culture il liceo del futuro, quello che Letizia Moratti ha disegnato ieri in "otto colori" - tanti sono i nuovi indirizzi previsti dalla riforma - durante il summit di esperti in corso a Fiuggi.
"Per noi la cosa più importante nel liceo è la centralità dello studente: anche nel liceo, dunque, le materie sono strumenti finalizzati alla crescita dei giovani". E ancora: "la missione del liceo è di alzare fortemente la qualità dell'insegnamento e la preparazione dei giovani" dei quali è urgente "recuperare l'interesse e la motivazioni allo studio". Così ha parlato il ministro per l'Istruzione ai 250 esperti che dovranno delineare caratteristiche e contenuti dei nuovi licei. La Moratti ha le idee chiare. E dopo aver disegnato il nuovo volto del corso di studi superiore aperto "alla cultura dell'immagine e al suo linguaggio", ai cervelloni individuati dal ministero ha consegnato pure idee precise sul profilo "in uscita" degli studenti. Il documento messo a punto è dettagliato: al termine del percorso di studi, i ragazzi dovranno essere in grado di fronteggiare e risolvere problemi concreti e di decifrare i contenuti dei messaggi multimediali della società di oggi. "Il punto di partenza di ogni insegnamento - ha precisato la Moratti - è costituito dai problemi concreti e, in questa prospettiva, il laboratorio diventa la struttura didattica e organizzativa fondamentale".
Ma veniamo alla riforma. Otto, ognuno con priorità a materie e competenze specifiche - i licei previsti: Artistico (arti grafiche, plastiche, figurative e audiovisive); Classico (lingua e cultura latina e greca); Linguistico (lingua e cultura di almeno tre Paesi); Economico (scienze giuridiche ed economiche); Musicale (forme della musica e della danza); Scientifico (matematica e scienze fisiche, chimiche e naturali); Umanistico (scienze umane); Tecnologico (tecnologie e sistemi operativi e produttivi).
Per l'intera durata del percorso - articolato in due bienni e in ultimo anno - gli studenti avranno possibilità di riorientamento sia all'interno dei licei, sia tra i licei e gli istituti dell'istruzione e formazione professionale, grazie al supporto dei Larsa (Laboratori per Recupero e lo Sviluppo degli Apprendimenti) istituiti a livello di rete territoriale. Nei primi due anni il lavoro didattico sarà finalizzato alla conoscenza teoretica della realtà, che verrà approfondita nel secondo biennio di maturazione. L'anno conclusivo, attraverso specifiche iniziative d'orientamento, fornirà allo studente la preparazione necessaria per accedere all'università, all'alta formazione o alla formazione professionale superiore. Durante il corso di studi, gli studenti potranno avere piani di studio personalizzati, redatti da ogni gruppo di docenti coordinati dal tutor all'interno del quadro tracciato dal Piano dell'offerta formativa (Pof) di ogni istituto.
All'opposizione, però, la Riforma Moratti, anche in versione technicolor, continua a non andare giù. "Altro che arcobaleno, la scuola della Moratti è al verde e il ministro non ha un soldo per attuare il suo pasticcio di riforma, mentre il canale professionale resta Cenerentola", tuona Maria Chiara Acciarini, capogruppo Ds nella commissione Istruzione del Senato. Per Giovanni Manzini, responsabile scuola della Margherita, la Riforma è "una scatola vuota, piena di buchi e, per di più, senza il becco d'un quattrino". Ironico il giudizio della Cgil scuola: una scuola senza il "verde" - commenta Enrico Panini - il colore della speranza negata ai ragazzi che, per avere rapido accesso al lavoro, non si iscriveranno al liceo e dei soldi, voce manacante di una legge delega senza risorse ma con tanti tagli.