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Mattino-La riforma Moratti, attentato ai diritti

La riforma Moratti, attentato ai diritti" DIAMANTE MAROTTA È praticamente unanime il no dei sindacati alla nuova riforma della scuola. Durissima la posizione della Cgil che ha programmato una ser...

06/04/2003
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Il Mattino

La riforma Moratti, attentato ai diritti"
DIAMANTE MAROTTA
È praticamente unanime il no dei sindacati alla nuova riforma della scuola. Durissima la posizione della Cgil che ha programmato una serie d'iniziative per sensibilizzare la categoria. In tale contesto si inserisce il tema del convegno "Qual è il destino della scuola pubblica dopo la riforma Moratti" svoltosi nell'aula magna della facoltà di Scienze di Caserta, alla presenza della segretaria nazionale della Cgil scuola Rita Candeloro, che ha visto la partecipazione di numerosi operatori scolastici. "La riforma della scuola - dichiara la segretaria provinciale della Cgil scuola, Camilla Bernabei - segna un arretramento del livello d'istruzione del nostro Paese, riducendo i diritti, le risorse e favorendo la privatizzazione. Una questione stiamo portando avanti insieme a tutte le categorie perché riteniamo che il problema investe l'intera società. Pensare, ad esempio, alle sezioni di scuola materna della nostra provincia senza nuovi investimenti è assurdo considerato che i bambini di 3 e 4 anni resteranno esclusi dalla scuola pubblica per carenza di strutture". Altra questione sul tappeto è il sistema di istruzione da scegliere: licei o istruzione professionale. "È un modo - aggiunge Bernabei - per costringere i ragazzi dagli 11 a 13 anni ad una scelta precoce che potrebbe trasformare la scuola in una struttura per privilegiati". E infine il rapporto programmi nazionali e regionali. "Un vero pasticcio - conclude Bernabei - anche perché alle scuole non resterà più nulla da decidere in fatto di curricoli. Continueremo a sollecitare l'opinione pubblica e chiederemo agli enti preposti l'attivazione di decreti di loro competenza finalizzati alla tutela della scuola pubblica. Senza dire dei pesanti tagli agli organici che comprometteranno l'efficacia della didattica ed, in alcune zone, imporranno la chiusura delle scuola, eliminando così l'ultimo presidio culturale".