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Mattino-Referendum: quello che sognano i prof

SCATTA UNA RACCOLTA DI FIRME CONTRO LA RIFORMA Referendum: quello che sognano i prof "Dateci un anno sabatico e musei gratis" SALVO SAPIO "I lavori e le professioni della scuola devono essere va...

15/05/2002
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Il Mattino

SCATTA UNA RACCOLTA DI FIRME CONTRO LA RIFORMA
Referendum: quello che sognano i prof
"Dateci un anno sabatico e musei gratis"
SALVO SAPIO
"I lavori e le professioni della scuola devono essere valorizzate". La firma in calce è del popolo della scuola, professori, dirigenti, personale tecnico e amministrativi, tutti coloro, cioè, che sono stati interpellati dalle organizzazioni sindacali sul rinnovo del contratto per il triennio 2002-2005. Migliaia di consultazioni e confronti negli istituti scolastici di tutt'Italia, con un vero e proprio referendum promosso dai sindacati della scuola. Un elemento in più, spiegano le sigle confederali, per capire dove vuole andare la scuola italiana. Un campionario di sogni, desideri e aspirazioni di docenti e non.
Spulciando fra le richieste degli insegnanti si trovano aspirazioni molto concrete, che dietro il tecnicismo del linguaggio ufficiale, lasciano intravedere una "sete" di aggiornamento professionale e l'ambizione di un riconoscimento professionale. Nella hit-parade delle proposte troviamo "la defiscalizzazione delle spese connesse all'esercizio della professione, quali acquisto di libri e strumenti tecnologici e partecipazione ad attività di formazione; corresponsione dei buoni pasto, in relazione al protrarsi del servizio in orario pomeridiani; ingresso gratuito ai siti culturali, archeologici ed ai musei; rimborso delle spese per l'autoaggiornamento".
Un discorso a parte, per certi versi rivoluzionario per il mondo della scuola, riguarda il sistema della carriera. Se prima si era prof sempre e comunque, dall'inizio alla fine della propria storia lavorativa, adesso i docenti italiani chiedono sempre con maggiore insistenza "un percorso di carriera" e, secondo i sindacati, "sottolineano la necessità di superare l'uniformità retributiva, legata esclusivamente alla progressione per anzianità, attraverso la definizione di una carriera professionale che consenta un inquadramento retributivo più significativo".
Se, poi, era la campanella a scandire ineluttabile i ritmi della scuola "antica", secondo i professori la scuola "moderna" deve avere tempi segnati dalle attività. Largo quindi, come si legge nel documento, "ad una riflessione ed una discussione sull'urgenza di andare ad un regime orario maggiore per far fronte a compiti diversi e più articolati", prevedendo per questo una retribuzione aggiuntiva. Sempre seguendo le indicazioni dei docenti, i sindacati chiedono infine permessi retribuiti, periodi sabatici per motivi di studio e di ricerca, possibilità di accedere a periodi di formazione anche lunga presso le università.
Ma i referendum non sembrano doversi esaurire sulle richieste per la prossima stagione contrattuale. La Cgil ha infatti annunziato l'avvio di una raccolta di firme per impedire che il Governo chieda "deleghe su materie che riguardano norme generali dell'istruzione definite dallo Stato italiano". In pratica un ricorso alla Corte Costituzionale se l'esecutivo decidesse di varare la riforma attraverso l'esercizio delle deleghe.