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Mattino-Religione, insegnanti a pieno titolo

LA CAMERA DICE SÍ Religione, insegnanti a pieno titolo I 20mila insegnanti di religione cattolica (l'80% laici, il 19,5% sacerdoti) che ieri sono stati scelti dai vescovi per avere il loro incar...

06/12/2002
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Il Mattino

LA CAMERA DICE SÍ
Religione,
insegnanti
a pieno titolo
I 20mila insegnanti di religione cattolica (l'80% laici, il 19,5% sacerdoti) che ieri sono stati scelti dai vescovi per avere il loro incarico annuale, avranno lo stesso trattamento giuridico ed economico degli altri docenti della scuola italiana. Dopo venti anni si mette fine alla loro precarietà con il decreto che ieri è stato approvato alla Camera (231 a favore, 105 contro, 11 astenuti) e ora passerà al Senato. Un voto che ha visto una maggioranza trasversale: Margherita e Udeur hanno votato insieme alla Casa delle Libertà.
La spaccatura ha attraversato l'Ulivo, ma anche nella maggioranza ci sono stati i dissensi (il no di La Malfa e l'astensione di Bobo Craxi e di noti esponenti di Fi come Sterpa e Rivolta). Il testo ha fatto scricchiolare l'opposizione anche se Emilio Del Bono, Margherita, ha gettato acqua sul fuoco: "Una divaricazione non drammatica, ma una divaricazione". Ma è nella Margherita che le due anime (Popolari e Asinello) si sono differenziate: il gruppo di Castagnetti a favore, quello di Parisi contro. Mentre i cristianosociali Lucà e Preda si sono astenuti.
Resterà ai vescovi il diritto di indicare i docenti: anche con la nuova legge spetterà a loro affermare se gli aspiranti siano o meno idonei. Una idoneità che non è acquisita per sempre: i vescovi potranno revocarla. L'insegnante entrerà allora in mobilità e potrà insegnare un'altra materia (se ne ha i titoli): punto controverso che ha fatto gridare allo scandalo l'ala laica degli schieramenti. Villetti, Sdi, lo ha paragonato ad una "cassa integrazione a vita". Sono istituiti due ruoli regionali (suddivisi per diocesi): uno per gli insegnanti delle materne ed elementari, l'altro per la scuola secondaria. L'organico sarà pari al 70% dei posti: anomalia che risponde all'esigenza di flessibilità. Religione è infatti una materia facoltativa anche se è alto e stabile (il 93%) il numero degli alunni che ne fa richiesta. I concorsi (regionali) si svolgeranno ogni tre anni.
Questa legge, è in sintesi la posizione dei favorevoli, garantirà, dice Antonio Barbieri (FI) "agli insegnanti di religione dignità culturale ed economica". Delbono, Margherita, rimarca che il testo "non ha voluto affrontare il tema dell'insegnamento della religione cattolica ma solo quello della immissione in ruolo degli insegnanti di religione". Il testo invece per l'opposizione va ben oltre il Concordato, crea più problemi di quanti ne risolva, a danno degli altri docenti. Sostiene anche La Malfa: quando l'insegnante di religione "per la Chiesa non è più in grado di insegnare, per lo Stato diventa un dipendente pubblico". Spaccati anche i sindacati. Soddisfatta la Cisl scuola, contraria Uil e Cgil: "Si stavolgono le regole del mercato del lavoro nella scuola - commenta Panini, Cgil Scuola - Si riconosce come requisito unico l'idoneità rilasciata dall'ordinario diocesano".