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"La scuola tocca allo Stato" Nessuno ha mai ottenuto il risultato incassato ieri da Ciampi a Siena: mettere d'accord...

05/12/2002
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Il Mattino


"La scuola tocca allo Stato"
Nessuno ha mai ottenuto il risultato incassato ieri da Ciampi a Siena: mettere d'accordo tutte, ma proprio tutte, le sigle dell'arcipelago sindacale in cui si riconoscono gli insegnanti italiani: lo Snals e i Cobas, Gilda e la Cgil, Cisl e Uil. Da tutti elogi e applausi al presidente e parole di sdegno per il progetto leghista di sminuzzare l'istruzione, oltre che la polizia e il sistema sanitario nazionale, affidandola alle regioni. Del resto, adesso che si sta passando dagli slogan elettorali alla discussione concreta su come smembrare le istituzioni statali, il capo dello Stato per il secondo giorno consecutivo esprime la sua preoccupazione. Così non esita a rispondere mentre lascia l'Università di Siena dove ha partecipato con Letizia Moratti all'inaugurazione dell'anno accademico. Lo Stato, gli chiedono i cronisti, deve mantenere anche il coordinamento dell'istruzione e della scuola in tutte le regioni? "Non c'è dubbio - afferma il presidente - che questo sia un punto centrale della vita dello Stato, con una sua attuazione e diversificazioni nelle diverse aree del Paese e su questo punto credo ci sia un consenso generale".
Franco Monaco, vicepresidente dei deputati della Margherita, prova ad incassare il risultato politico: "La verità è una sola e cioè che Ciampi l'ha cantata chiarissima ai leghisti. Hanno la testa un po' confusa gli esponenti della Lega: Speroni diffida il capo dello Stato dall'occuparsi di devolution perchè è affare che non gli compete; Calderoli, all'opposto, si spinge a sostenere un consenso di merito da parte Ciampi solo perchè egli non si è opposto alla presentazione della devolution al Senato. La verità è altra: essi, con tutta la Casa della Libertà fanno orecchie da mercante. Il Presidente Ciampi gliel'ha cantata chiarissima: prima il monito generale a un federalismo solidale, poi al coordinamento dello Stato in materia scolastica". Il capogruppo ds in Commissione Istruzione, Maria Chiara Acciarini, puntualizza: "Con l'entrata in vigore della devolution lo Stato non avrà più il coordinamento sulla scuola. Devolvere l'organizzazione degli istituti e la fissazione dei programmi significa nei fatti devolvere le competenze sulle norme generali sull'istruzione. Le parole del presidente Ciampi sono in tal senso molto chiare e devono essere ascoltate".
l.pign.