Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Messaggero-Cgil, Cisl e Uil: insieme contro le 40 ore per tutti

Messaggero-Cgil, Cisl e Uil: insieme contro le 40 ore per tutti

Domenica 9 Febbraio 2003 LA BATTAGLIA SULL'ORARIO DI LAVORO Cgil, Cisl e Uil: insieme contro le 40 ore per tutti I tre sindacati preparano una strategia comune. Ma Pezzotta e Angeletti avvertono...

10/02/2003
Decrease text size Increase text size
Il Messaggero

Domenica 9 Febbraio 2003
LA BATTAGLIA SULL'ORARIO DI LAVORO
Cgil, Cisl e Uil: insieme contro le 40 ore per tutti
I tre sindacati preparano una strategia comune. Ma Pezzotta e Angeletti avvertono: l'unità resta lontana
ROMA '#8212; Uniti sull'emergenza, ma non sul quadro generale delle cose da fare. Dove stare insieme risulta, per i tre grandi sindacati confederali, ancora troppo difficile.
Il decreto sull'orario di lavoro potrebbe comunque compiere il "miracolo" di far ritrovare unità a Cgil, Cisl e Uil: i tre sindacati sono al lavoro insieme per bloccare il provvedimento, e domani elaboreranno una linea unitaria da presentare al governo. Lo ha spiegato il segretario confederale della Cgil, Gianpaolo Patta, a margine della presentazione del movimento Lavoro e Libertà. Patta, insieme a colleghi Sorgi della Cisl e Foccillo della Uil, ha chiesto anche, ieri l'altro, un "incontro urgente con il presidente del Consiglio e i ministri del Lavoro e della Funzione pubblica".
Il provvedimento, definito semplicemente "pazzesco" da Patta, dovrebbe portare l'orario dalle 36 ore settimanali attuali "a 48 ore la settimana, compresi gli straordinari, e questo indifferentemente per tutti i settori del pubblico impiego. Come se la scuola fosse uguale all'esercito, alla sanità, ad uno sportello comunale, ai vigili del fuoco. È un provvedimento inapplicabile". Su questa "mostruosità", che secondo quanto afferma Patta dovrebbe colpire non solo il settore pubblico ma anche quello privato, i sindacati verificano le possibilità di ritrovare l'intesa perduta prima della firma del Patto per l'Italia? "Ci stiamo provando - risponde Patta -, i segretari generali stanno seguendo la vicenda".
a proprio dai segretari generali, e segnatamente quelli di Cisl e Uil, viene il distinguo. Spiega Savino Pezzotta: "La situazione dell'unità sindacale è difficile e complicata", anche se la sua Cisl "non chiude la porta. Molte però - ha specificato Pezzotta - sono le questioni che dividono il sindacato, e non di poco conto. Non vedo nel breve periodo una possibilità di unità, perché le divisioni sono anche di tipo strategico. Ma mantengo una speranza anche se la vendo lontana. Per ora, la speranza è bambina, e non la stiamo facendo crescere, ma questo spetta a tutti noi". E Pezzotta ha ribadito la contrarietà al referendum sull'articolo 18. "Oggi dobbiamo lavorare - ha detto - sul modello flessibile con strumenti che consentano di fare in modo che la flessibilità non diventi precarietà. Da qui la mia contrarietà al referendum".
Quanto ad Angeletti, il numero uno della Uil conferma: "Credo che l'unità sindacale non verrà a breve. Non mi sembra che ci siano oggi le condizioni per ritenere questa una prospettiva breve. Va avanti il Patto per l'Italia".
Ma, dal canto suo, Guglielmo Epifani rivendica orgogliosamente alla Cgil la patente di pilastro e motore di ogni processo unitario: "La riconquista dell'unità tra Cgil Cisl e Uil è sempre stato merito dei segretari della Cgil. Epifani ha spiegato che a volte bisogna "andare da soli", quando si ritiene che non ci siano le condizioni per fare un'accordo. In alcuni casi, a differenza da quanto sostiene la Cisl, "devi rispondere - ha detto - non ai tuoi iscritti ma alla totalità dei lavoratori. E con Savino Pezzotta non sono d'accordo quando dice che abbiamo culture diverse e diamo risposte diverse. Abbiamo culture diverse, ma per tanti anni abbiamo dato risposte uguali. Avere culture diverse non vuol dire dare risposte contro, ma dare risposte insieme".