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Messaggero-La ricerca non è un'azienda

Bernardini: la ricerca non è un'azienda ROMA - "Il ministro dice in giro che noi scienziati ce ne stiamo chiusi nella torre d'avorio? E' vero: abbiamo sbarrato il portone per non ricevere i suoi...

15/05/2003
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Il Messaggero

Bernardini:
la ricerca non è
un'azienda

ROMA - "Il ministro dice in giro che noi scienziati ce ne stiamo chiusi nella torre d'avorio? E' vero: abbiamo sbarrato il portone per non ricevere i suoi rappresentanti di commercio". E' furente e beffardo, Carlo Bernardini: una cattedra di Fisica all'università romana della Sapienza, un'antica militanza politica a sinistra, è uno dei più illustri fra i docenti che sono scesi in campo contro la riforma del Cnr e degli altri istituti di ricerca confezionata da Letizia Moratti.
Nei decreti non c'è proprio niente da salvare, professore?
"Qualcosa ci sarebbe, se il governo si fosse proposto di ristrutturare l'amministrazione degli enti, compreso il Cnr. Ma qui si vuole intervenire sulle finalità degli istituti, subordinare tutta la ricerca italiana a criteri aziendalistici, di cosiddetta produttività".
A qualcuno, l'idea non appare sbagliata.
"Il fatto è che in Italia la comunità scientifica è del tutto emarginata: siamo una minoranza non protetta. Per noi è difficile far capire che la produttività vera, quella che ha valore strategico per il Paese, ha bisogno della ricerca di base. Dunque ha tempi lunghi, e si può fare solo con il denaro pubblico. Invece, a mettere le mani sul sistema oggi è gente priva di competenze".
Chi, precisamente?
"Il testo di base della riforma è stato redatto da una società di consulenza, esperta in ristrutturazioni aziendali. Poi ci hanno messo le mani i funzionari del ministero; ben felici di prendersi le loro vendette sui docenti, che li hanno sempre trattati da burocrati".