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Messaggero-Le scuole in stato d'allerta

Università e licei in agitazione. Il prorettore della Sapienza: "Annulleremo i festeggiamenti" Le scuole in stato d'allerta Sit-in e cortei: studenti pronti alla protesta in caso di guerra di RAF...

20/03/2003
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Il Messaggero

Università e licei in agitazione. Il prorettore della Sapienza: "Annulleremo i festeggiamenti"
Le scuole in stato d'allerta
Sit-in e cortei: studenti pronti alla protesta in caso di guerra
di RAFFAELLA TROILI

I kamikaze della pace non hanno nessuna intenzione d'arrendersi. Lanceranno tutti i loro 'missili" non appena la prima bomba cadrà sull'Iraq. Scatteranno fiaccolate, sit-in, blocchi della didattica, cortei in tutti i quartieri, occupazioni e lezioni alternative nelle scuole e nelle università. In queste ore i comitati contro la guerra stanno lavorando per studiare iniziative forti, contromosse che vogliono essere pesanti, andare a segno, colpire gli italiani. Già ieri gli studenti dei collettivi della Sapienza al grido 'Né cervelli per la guerra, né soldi per la vostra festa" hanno interrotto il consiglio d'amministrazione per leggere un appello contro la guerra, contestare lo statuto dell'ateneo nel punto in cui parla di ricerca a fini bellici (sotto accusa i contratti con l'Alenia) ma anche i finanziamenti cospicui ottenuti per i 700 anni della Sapienza. Il rettore ha assicurato loro che in caso di conflitto non si terrà più nessun tipo di festeggiamento.
"Sospenderemo tutte le attività didattiche e aderiremo allo sciopero dei sindacati - annuncia il prorettore della Sapienza, Gianni Orlandi - entreremo in fibrillazione e daremo vita a qualcosa d'importante". In fermento anche l'università di Tor Vergata, anche qui si parla di uno sciopero immediato in caso di attacco. Il comitato contro la guerra intende promuovere un boicottaggio economico, "uno sciopero a oltranza dell'acquisto di prodotti non solo americani. Un modo per dare un segnale al nostro Governo, comportandoci come se fossimo noi a esser colpiti dal conflitto" spiega Alessandro Di Meo. E ancora: professori, ricercatori e lavoratori hanno scritto un appello per la pace che sarà messo nell'home page dell'università per poter essere sottoscritto. Rinviato a data da destinarsi il seminario sull'Islam organizzato per oggi a Giurisprudenza: 'causa crisi internazionale".
"Se l'attacco avverrà di notte o al mattino presto - spiega il leader dei Cobas, Piero Bernocchi - i sindacati invitano tutti ad aderire allo sciopero generale proclamato a livello nazionale. Gli studenti delle scuole hanno intenzione di uscire dagli istituti e dar vita a cortei nei vari quartieri, bloccare il traffico, poi rientrare a scuola e occupare. Oppure chiedere una didattica contro la guerra". L'ambasciata Usa, a via Veneto, verrà circondata dalla mezzanotte di oggi. "Daremo vita a una veglia e a un presidio permanente". Ci sarà il comitato 'fermiamo la guerra", che riunisce 50 associazioni italiane. Un altro sit-in a oltranza si svolgerà al Parlamento. E lo sciopero della scuola del 24 (in attesa della data di quello generale europeo) si vestirà dei colori della pace. Cgil, Cisl e Uil, in caso di un attacco, indiranno una manifestazione-fiaccolata con partenza alle 18,30 dal Campidoglio, destinazione una grande piazza romana che sta per essere definita. Un'altra fiaccolata silenziosa si svolgerà domani, dalle 18,30, indetta dal Comune.
Cambiano i programmi delle scuole. A rischio molte gite scolastiche: "Siamo in stato d'allerta - dice il preside del Morgagni, Antonio Cadoni - specie per i viaggi all'estero. Il ministero nel '91 bloccò tutto, se non lo farà ci fermeremo da soli. Abbiamo abolito in tempo il viaggio in Turchia, ora dovrebbero iniziare le gite in Francia, Germania, Spagna. Siamo combattuti, abbiamo già pagato le agenzie. Ci riuniremo e decideremo tutti insieme". Stessa storia all'Avogadro, anche qui le partenze per Barcellona sono previste a giorni. La scuola ha chiesto ai genitori un'ulteriore autorizzazione, le famiglie, soprattutto quelle composte da medici, sono allarmate pure per il virus che viene dall'Oriente.
Il dissenso si esprime anche con l'arte. Dal 21 al 23 marzo il Mamiani ospita la mostra 'Costruttori di Pace" dedicata alle figure di Gandhi, Luther King e il filosofo giapponese Daisaku Ikeda. Da oggi e per 3 giorni, a Scienze della comunicazione (Sapienza), dalle 21 è possibile visitare l'invocazione-installazione, 'Libera Nos a Bello" (opere di luce di Luigi Manciocco).