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Messaggero-Roma-Scuole, Sos per gli alunni disabili

Venerdì 6 Dicembre 2002 Allarme e proteste del Comitato per l'integrazione, di molti genitori e insegnanti: chiesto un osservatorio sull'handicap Scuole, Sos per gli alunni disabili Record di r...

06/12/2002
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Il Messaggero

Venerdì 6 Dicembre 2002
Allarme e proteste del Comitato per l'integrazione, di molti genitori e insegnanti: chiesto un osservatorio sull'handicap
Scuole, Sos per gli alunni disabili
Record di ragazzi bisognosi d'assistenza ma mancano gli insegnanti
di ROBERTA MENEGAZZI

Sos per gli alunni disabili nelel sucole di Ostia. Gli insegnanti di sostegno e gli educatori culturali stipendiati dal Comune sono insufficienti rispetto alle esigenze di una zona che ha la più alta percentuale di portatori di handicap. Grosse difficoltà anche per i centri di riabilitazione, che non riescono a far fronte alla domanda. In lista di attesa, ad esempio, ci sono ben 190 bambini che hanno bisogno di logopedia, psicomotricità e fisioterapia.
L'allarme arriva dal Cocid, il Coordinamento cittadino per l'integrazione del disabile, presieduto da Massimo Eucalitto, e da Maria Carla Franceschini, consigliere municipale di An. Su 36.244 ragazzi di età compresa tra zero e 19 anni, 2.892 hanno cartelle cliniche attive con la richiesta di terapie per la riabilitazione. Di questi 616 presentano patologie piuttosto gravi. Su 14.206 alunni, invece, i disabili sono 470. E la media di studenti con handicap per ogni istituto, pari al 3,3 per cento, supera di gran lunga quella generale, che si attesta intorno al 2 per cento.
La prima esigenza è avere un maggior numero di insegnanti di sostegno. Quelli attuali, tra sei e le otto unità per istituto, non bastano. Quando la scuola finisce, inoltre, nel week end o durante le vacanze, sorge un altro problema: molti ragazzi rimangono soli, senza amici, in compagnia dei soli genitori. Ed è un dramma. "Per alcuni le vacanze sono un tormento - afferma la Franceschini - gli spazi per il tempo libero sono inesistenti. Stiamo cercando di organizzare delle iniziative con le cooperative sociali per la prossima estate. Aspettiamo poi che ci consegnino i locali dell'ex scuola Passeroni per aprire l'osservatorio per l'handicap. Nella casa d'emergenza handicap che sorgerà, forse, in via del Sagittario, si potrebbe inoltre ricavare uno spazio proprio per il divertimento".
Ma il problema principale resta la scuola. "Ci sono bimbi non vedenti o sordi - afferma Eucalitto - che avrebbero bisogno di un insegnante ciascuno. Si parla tanto di continuità didattica per gli alunni normodotati, ma perché per i disabili ciò non avviene? Anzi, per questi ragazzi la patologia può peggiorare se viene a mancare il punto di riferimento. Alle insegnanti di sostegno dovrebbero assegnare un ciclo di classi, altrimenti spesso si perde tutto ciò che si acquista. Nelle scuole, inoltre, soprattutto quelle più vecchie, non ci sono gli scivoli e gli handicappati devono essere portati in braccio". "In effetti - commenta Ornella Bergamini, presidente del distretto scolastico e dirigente della scuola Quinqueremi e Capo d'Armi- la media degli insegnanti di sostegno è risicata. Ciascuno si prende carico di almeno tre alunni in difficoltà. E questo è un grosso problema. Su 40 ore totali, spesso accade che l'insegnante intervenga per 8 ore settimanali. L'assistente del Comune non può coprire tutte le ore perché si ritrova anche con quattro bambini da seguire. Il loro rapporto deve essere continuativo, non spezzettato nelle varie classi".
Il contatto fisico è vitale, insomma, per questi ragazzi E il pensiero della dirigente scolastica va alla finanziaria: "I tagli fatti ai Comuni si ripercuoteranno sulla scuola, inevitabilmente. Se calano gli assistenti, come faranno questi bambini? Io mi attiverò, come spero facciano anche le altre scuole, dedicando ai disabili una parte delle forze inizialmente destinate ad altri progetti".