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Messaggero-Tv e pubblicità nei programmi dei licei

Il ministro Moratti ha illustrato il progetto agli esperti. Il massmediologo Calabrese: "Chi insegnerà le nuove materie?" Tv e pubblicità nei programmi dei licei Presentata la riforma degli 'otto ...

01/03/2003
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Il Messaggero

Il ministro Moratti ha illustrato il progetto agli esperti. Il massmediologo Calabrese: "Chi insegnerà le nuove materie?"
Tv e pubblicità nei programmi dei licei
Presentata la riforma degli 'otto colori'. An: il Classico mantenga la sua identità
di ANNA MARIA SERSALE

ROMA - Non solo latino e greco. Non solo lo studio del mondo antico e delle lettere classiche. Ma competenze attuali e studio dei linguaggi della società multimediale, dal cinema alla tv, alla pubblicità, alla videomusica. "Per formare ragazzi capaci, al termine dei cinque anni di liceo, di fronteggiare e risolvere problemi concreti, grazie a piani di studio personalizzati, in grado di saper cogliere i contenuti dei messaggi multimediali della società di oggi". E' il progetto annunciato dal ministro dell'Istruzione Letizia Moratti. Certo, restano al primo posto le materie di base. Ma, ed è questa la novità, entrano nelle aule liceali i linguaggi di tv, cinema, pubblicità e videomusica.
Il liceo del futuro, insomma, quello targato Letizia Moratti, aprirà le porte alla società contemporanea. Non solo: i ragazzi dovranno avere orizzonti di analisi sempre più ampi e dovranno essere in grado di "cogliere le radici che legano la nostra cultura al mondo giudaico-cristiano ed anche islamico". Ha preso in contropiede tutti Letizia Moratti, che parlando del nuovo liceo ha anticipato novità inaspettate. Tanto che Alleanza nazionale si è preoccupata ed ha risposto ai progetti del ministro con un appello: "L'identità del Classico va rispettata, va preservata la tradizione" che gli eredi di Giovanni Gentile considerano ancora un 'fiore all'occhiello' del nostro sistema scolastico.
Ma, senza tagliare i legami con il passato, senza scardinare l'impianto che finora ha dato buoni frutti, la Moratti vuole dire addio al vecchio liceo e introdurre innovazioni: dall'informatica alle lingue moderne, alle tecniche multimediali. Stando agli annunci del ministro, la rivoluzione è appena iniziata. Tuttavia c'è chi esprime perplessità e dubbi, che tutto si risolva in "un'operazione di cosmesi" con "poca sostanza". Anche chi concorda con l'idea di portare cinema e tv nelle aule liceali, mette sull'avviso: "Chi insegnerà queste materie? Il professore di latino e greco? Ben venga lo studio dei nuovi linguaggi, da quello televisivo a quello pubblicitario, ma ci vogliono docenti preparati", è il parere di Omar Calabrese, mass-mediologo e osservatore della società.
Si comincia da una nuova classificazione degli indirizzi, dentro cui confluiranno anche gli istituti tecnici ed artistici, si modificano gli obiettivi, cambia il profilo dello studente. Positive le reazioni negli ambienti islamici: "Un riconoscimento importante al crescente pluralismo della società, un invito alla pace", ha osservato il giornalista Magdi Allam. Il ministro Moratti nel descrivere il nuovo sistema dei licei ha usato anche parole colorite, dicendo che è paragonabile ad un "arcobaleno". L'immagine è stata presa al volo dall'opposizione che ha attaccato: "Altro che arcobaleno, la scuola della Moratti è al verde", afferma Chiara Acciarini, capogruppo Ds in commissione Istruzione al Senato, dove è appena arrivato il testo che verrà esaminato in terza lettura. "La verità - sostiene la Acciarini - è che il ministro non ha un soldo per attuare il suo pasticcio di riforma, che quindi per fortuna avrà vita molto breve. E altro che centralità dello studente, quello della destra è un progetto che frammenta e svilisce la scuola pubblica".
Dure critiche anche dalla Margherita. Giovanni Manzini, ex sottosegretario all'Istruzione con l'Ulivo, dice: "Anche la Moratti comincia a rendersi conto che la sua riforma è una scatola vuota, piena di buchi e per di più, senza il becco di un quattrino. Continua a fare annunci, ma sono solo annunci di facciata