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MORATTI: A SCUOLA ARRIVERA' IL TUTOR

===MORATTI: A SCUOLA ARRIVERA' IL TUTOR (ANSA) - ROMA, 27 apr - ''Dall'anno prossimo la riforma partira' nelle prime due classi sperimentali. E partira' con l'insegnante ''tutor'', figu...

28/04/2003
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===MORATTI: A SCUOLA ARRIVERA' IL TUTOR

(ANSA) - ROMA, 27 apr - ''Dall'anno prossimo la riforma
partira' nelle prime due classi sperimentali. E partira' con
l'insegnante ''tutor'', figura incaricata proprio di aiutare un
percorso personalizzato''. E' uno dei passaggi centrali
dell'intervista all'AVVENIRE del ministro per l'Istruzione,
Letizia Moratti che spiega gli elementi che caratterizzano la
''sua'' riforma della scuola. ''Il tutor - dice - diventa una
guida, un punto di riferimento per i ragazzi, creando anche un
rapporto piu' stretto con la famiglia''.
Alla domanda: ''Ci saranno meno materie tradizionali e piu'
metodo?'', il ministro risponde: ''Non direi meno materie, anche
se forse per le materie tradizionali sara' necessario un carico
orario leggermente ridotto. Pero' certamente molto piu' cura
nell'educare. Per questo stiamo cercando di inserire non nuove
discipline ma nuove forme di educazione: alla salute,,
all'ambiente, all'affettivita', alla cittadinanza, ai valori
essenziali dello stare insieme. (...) Non e' la scuola dei
desideri perche' noi la stiamo gia' programmando cosi'''.
Un tema delicato e' quello della devolution anche nella
scuola. ''Allo Stato - spiega il ministro - rimangono poteri
importanti: le norme generali e i livelli essenziali di
prestazioni, con l'indicazione dei criteri e degli standard e
con la definizione nazionale dei piani di studio ai quali
concorrono le Regioni e le istituzioni scolastiche. Si parla di
una quota di programmi regionali, ma la legge dice chiaramente
che ci sara' un nucleo fondamentale stabilito dal ministero.
(...) Io credo che tutti questi timori rispetto alla devolution
siano infondati, perche' la scuola non puo' essere estranea al
luogo dove si inserisce''.
Resta il problema dei costi di questa riforma. ''In realta' -
dice in proposito Moratti - partiamo da un costo dell'istruzione
che da noi e' piu' elevato di un 15 per cento rispetto a quello
medio europeo. Quindi abbiamo dei recuperi di efficienza da
realizzare sull'interno del sistema. Tra l'altro, a questi costi
non si accompagnano risultati positivi, perche' abbiamo un
livello di scolarita' piu' basso degli altri Paesi. (...)
L'altro giorno due ragazze mi hanno chiesto se e' vero che
voglio far pagare le lezioni di inglese e i laboratori ,e che
non ci sara' piu' il tempo pieno. Ovvio che non e' vero: tutto
quello che la riforma da' e' a carico dello Stato''.(ANSA).
KQW