Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Nuova Sardegna-Caro professore, non ti pago

Nuova Sardegna-Caro professore, non ti pago

docenti che hanno esaminato i loro aspiranti colleghi faranno ricorso alla Corte dei Conti Caro professore, non ti pago Il ministero non liquida le spettanze da più di un anno Tra Roma e Cagliari ...

13/12/2002
Decrease text size Increase text size
Nuova Sardegna

docenti che hanno esaminato i loro aspiranti colleghi faranno ricorso alla Corte dei Conti
Caro professore, non ti pago
Il ministero non liquida le spettanze da più di un anno
Tra Roma e Cagliari un assurdo scaricabarile

Erminio Ariu

IGLESIAS.Il miracolo berlusconiano sembra essersi avverato: un centinaio di docenti degli Istituti Superiori sono improvvisamente diventati super-paperoni e fanno persino credito al ministero dell'Istruzione. E non si tratta di prestiti di poco conto se si pensa che molti professori, per far parte delle commissioni giudicatrici e di vigilanza nei concorsi per il personale Ata, e nelle abilitazioni per i docenti della scuole materne e di istruzione superiore ed artistica hanno sborsato 13 milioni di lire.
Nel marzo 2000 la direzione scolastica regionale della Sardegna ha chiamato a raccolta centinaia di docenti, tutti con molti anni di anzianità, proponendo loro l'incarico di esaminare gli aspiranti alla professione di insegnanti.
Un impegno anche di prestigio, se si vuole, ma tutti erano consapevoli che, a fine mandato, si sarebbero presentati alla cassa per riscuotere le indennità di missione, le sacrosante trasferte e le altre spettanze di carattere economico. Macchè. Solo i più veloci hanno avuto fortuna. Da oltre 18 mesi questi professori d'annata battono cassa con lettere, fax, raccomandate, telefonate, e-mail, al ministro Letizia Moratti, al Direttore Scolastico Generale della Sardegna Armando Pietrella, senza alcuna soddisfazione.
Come spesso accade in Italia le responsabilità del ritardo vengono rimpallate da Roma a Cagliari e viceversa, ma le tasche dei docenti sono sempre vuote. Per poter far conseguire l'abilitazione a centinaia e centinaia di docenti il Ministero dell'Istruzione ha mobilitato un esercito di insegnanti, di provata esperienza, prelevandoli dai centri del Basso Sulcis, da Cagliari, Iglesias, Guspini e da ogni dove. Per mesi, in alcuni casi anche per oltre sei mesi, questi insegnanti hanno fatto la spola dal paese di residenza a Cagliari con il mezzi propri. Costo dell'operazioone oltre 7-8 milioni anticipati con la promessa del pagherò.
Le poteste, i solleciti sono ancora lettera morta e a distanza di quasi due anni i professori battono cassa ed ora sono decisi ad agire legalmente. "Dopo 15 mesi di attività ininterrotta - sostiene Luigi Manconi - per quell'incarico non ho visto una lira; eppure vanto un credito di 13milioni e mezzo. I solleciti sono stati numerosi con frequenza mensile, ma la risposta è sempre la stessa: non si può pagare perchè non ci sono soldi in quanto il ministero non acredita quanto serve".
Parte la lettara anche al Ministro Moratti ma in sua vece risponde il direttore generale Antonio Zucaro che suggerisce all' Ufficio Scolastico Regionale di provvedere al pagamento attingendo a risorse del proprio bilancio. Dai controlli fatti risulta che non c'è una lira. Ed allora? Armando Pietrella risponde serafico. "In esito alla nota del 8 aprile scorso, si comunica che questo ufficio liquiderà i compensi spettanti non appena perveranno i fondi relativi al capitolo di competenza richiesti al ministero in data 22 marzo 2001". Ad oltre un centinaio di professori non resta altro che avviare un'azione legale per il pagamento coattivo delle spettanze. "Chiediamo - annunciano i professori creditori - interessi e rivalutazione e spediremo tutto alla Corte dei Conti, perché chiediamo anche gli interessi legali, con un costo ulteriore per la pubblica amministrazione".