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Oggi - ore 16.30 - 20 - NET-STRIKE al sito della Presidenza del Consiglio

Quello che succede: Dal 10 al 14 settembre del 2003 è previsto lo svolgimento della Va Conferenza Ministeriale dell'Organizzazione Mondiale del Commercio ( WTO) a Cancun, in Messico; nel corso di que...

13/03/2003
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Quello che succede: Dal 10 al 14 settembre del 2003 è previsto lo svolgimento della Va Conferenza Ministeriale dell'Organizzazione Mondiale del Commercio ( WTO) a Cancun, in Messico; nel corso di questa Conferenza Ministeriale, i Governi membri del WTO sono chiamati a decidere sul rafforzamento dell'attuale negoziato sul commercio dei servizi (GATS - General Agreement on Trade in Services) in modo consensuale e, quindi, sul lancio di nuovi negoziati sul tema degli investimenti, delle regole sulla concorrenza, sugli appalti pubblici, oltre che su altri temi di grande importanza per le relazioni economiche e commerciali a livello internazionale. Prima dell'inizio della conferenza ministeriale di Cancun i paesi membri del WTO dovranno specificare quali settori attinenti ai servizi intendono liberalizzare e con quali limiti. Gli Stati dovranno dunque indicare l'elenco dei servizi che saranno trasformati da pubblici diritti a merci comprabili: tra questi ci sono educazione e sanità.

E la scuola? La globalizzazione esige una scuola funzionale ai propri fini. Il nostro governo, qualificandosi sempre più come un governo di addetti al commercio ed alla distribuzione, persegue in tutti i modi questo disegno. L'attacco alla scuola pubblica, che è ormai sotto gli occhi di tutti, va letto dentro questa ottica. Affermiamo che l'educazione è un diritto, non una merce. Che deve essere un servizio pubblico, gratuito e laico. Che il suo finanziamento deve essere pubblico. L'inclusione dell'educazione nel Gats condurrebbe definitivamente allo smantellamento del sistema pubblico d'istruzione, rafforzando ulteriormente la tendenza alla privatizzazione. Se la scuola , come la sanità, diventerà merce da vendere, non sarà più un diritto per tutti i cittadini, ma un bene privato di consumo, monetizzabile ed acquistabile in misura proporzionale al portafogli di ciascuno.

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