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Provincia pavese-Il Tar ha bocciato la Moratti

Il Tar ha bocciato la Moratti Il caso era partito da Pavia MILANO. Il Tar ha bocciato l'intesa fra il ministro dell'istruzione Moratti e la Regione Lombardia in materia di istruzione e formazion...

14/12/2002
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La Provincia Pavese

Il Tar ha bocciato la Moratti
Il caso era partito da Pavia

MILANO. Il Tar ha bocciato l'intesa fra il ministro dell'istruzione Moratti e la Regione Lombardia in materia di istruzione e formazione. Una vittoria della Cgil scuola che aveva presentato ricorso al tribunale amministrativo contro il protocollo d'intesa Moratti-Formigoni del 3 giugno scorso. Con la firma del Protocollo - ricorda la Cgil -, "si sanciva la possibilità, per i ragazzi della Lombardia, di evadere l'assolvimento dell'obbligo scolastico nel sistema di istruzione pubblico, consentendo loro di frequentare, in alternativa, corsi nella Formazione Professionale privata. Ciò in netto contrasto con leggi del nostro Paese e con qualsiasi politica di attenzione ai diritti dei giovani". Il caso era nato a Pavia.
La Cgil Scuola ricorda che "dopo una lunga ed aspra battaglia politica condotta assieme alla Confederazione, ha presentato ricorso al Tar impugnando una convenzione tipo, sottoscritta fra un Centro di Formazione Professionale e un Istituto secondario, in applicazione dell'intesa regionale. Il Tar ha ritenuto fondate le motivazioni addotte nel ricorso e ha concesso la sospensiva".
"Questa decisione - prosegue la Cgil - blocca, di fatto, tutte le convenzioni in Lombardia. Un atto di doverosa attenzione verso questa sospensiva, e verso le tante proteste emerse in tutte le regioni, nelle quali il centro destra ha deciso con il Ministero di dare meno chance ai propri giovani, e ribadite anche dal massimo organo di autogoverno della scuola, il Consiglio nazionale della pubblica istruzione, dovrebbe portare, almeno, a sospendere le convenzioni in tutte le regioni interessate".
Oggetto del contendere era proprio un'iniziativa avviata a Pavia. Si tratta della convenzione sottoscritta dal Centro di Formazione professionale del Comune di Pavia e dall'Istituto professionale Cossa, in attuazione dell'intesa Moratti-Formigoni. Con quell'intesa, secondo il sindacato "il ministro di fatto anticipava il progetto di riforma che prevede canali separati tra scuola e formazione professionale".
Con la sperimentazione, e le convenzioni sottoscritte dalle scuole e dai Cfp, secondo la tesi della Cgil, l'obbligo scolastico dei ragazzi coinvolti si svolge esclusivamente nella formazione professionale regionale. "Ora, dopo questa decisione del Tar, chiediamo alla Direzione regionale del Ministero dell'Istruzione ed all'assessorato regionale all'Istruzione che per i 33 corsi organizzati in Lombardia vengano profondamente modificate e riscritte le convenzioni".